Si è svegliato Diego Della Valle.

Dal torpore nel quale lo avevamo lasciato dopo tanti anni (non ricordo neanche più l’ultima volta che ha parlato di Fiorentina) se ne esce “tranchant” ribaltando tutto il tavolino in poco più di due giorni e mezzo.

Escono un paio di comunicati.

Quello della domenica dove si avvertiva la popolazione che si sarebbero fatte delle cose, organizzate delle robe.

Quello del lunedì, dove si spiega che dopo attentissima analisi si è capito che allenatore e giocatori fanno più o meno schifo, sia come impegno che come risultati.

Con l’aggiunta – già che ci siamo – del poco rispetto per la maglia, che fa sempre tanto breccia nel cuore dei tifosi.

Queste piccole ed educate critiche costringono il mediocrissimo ma nobile Pioli alle dimissioni istantanee, gesto raro quanto gradito dai proprietari viola che risparmiano così un paio di mensilità lorde, permettendo di festeggiare il mancato esborso con un ridente bicchiere di buon Tavernello.

Viene orsù risolta financo la questione del nuovo allenatore in quattro e quattr’otto.

Fottendosene totalmente di quello che i fidi scudieri Cognigni e Corvino stessero preparando per il futuro (Di Francesco? Liverani?) viene richiamato il vecchio amico-rivale Vincenzo Montella con un contrattino – si sussurra – di ben 14 mesi tutti lautamente pagati.

Ora finalmente abbiamo un nuovo progetto e possiamo correre serenamente verso il 25 aprile, unica data che abbia un senso in questa stagione ricolma solo di niente.

Sotto il profilo tecnico abbiamo certamente migliorato la situazione: peggiorarla era francamente improbabile, se non impossibile. Il problema rimane però grave sotto qualsiasi altro profilo.

La piazza è sul piede di guerra.

L’offesa alla professionalità di Pioli e a quella dei giocatori è invereconda, soprattutto se paragonata al silenzio nei confronti di tutto il comparto dirigenziale, neanche minimamente menzionato e da questo chiunque ne è rimasto personalmente molto colpito. La sensazione è che sia stata commessa una vera enorme vigliaccata.

Ci sono quelli esterrefatti per il ritorno di un allenatore che ha fatto certamente bene ma che ci aveva lasciati malissimo, con frasi e atteggiamenti oltre che maliziosi e imbarazzanti, anche seriamente molto dannosi per la Fiorentina stessa.

Una scelta che sa di disperazione da parte di entrambi, oltre che fortemente ipocrita (o fortemente pragmatica, a seconda di come la si vuol vedere).

Altri invece sono contenti per il ritorno di Montella, ma rimangono fortemente perplessi sulla rosa totalmente inadatta al gioco dell’ex bomber.

Inoltre, non dimentichiamolo. Vincenzo è stato capace di lamentarsi di una rosa di 32 elementi che vedeva talvolta uno come Joaquin finire in panchina. Come potrà convincere Corvino a tenergli i migliori e prendergli qualcun altro, magari non in prestito?

La Curva si è già espressa subito dopo il folle comunicato contro Pioli, scrivendo un quantomai pacato e impeccabile: “Siete la vergogna di Firenze, andatevene”; concetto che sposo in toto.

Un “tutti contro tutti” ancor più aspro di prima, con dirigenti spariti, allenatori dimissionari e umiliati, giocatori imbarazzati e imbarazzanti, tifosi esasperati e sempre più presi in giro.

Questo ha creato questa gestione che felicemente ci “tiene in vita” da 17 anni.

Quella gestione che non ci farà mai fallire economicamente, ma che ci farà sicuramente fallire sotto qualsiasi altro aspetto, sportivamente in primis.

Adesso non rimane altro che raccontare tutto ad Antognoni e sentire un po’ che ne pensa.

Dario Del Gobbo

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