GREVE IN CHIANTI – Il tennis aspira a “mettere casa” a Greve. Anzi in realtà le prime fondamenta ha iniziato a gettarle il Circolo Tennis Greve in Chianti che pochi mesi fa si è costituito sotto la guida del presidente Gianfranco Gori.
Lo sport aspira a crescere tra le colline del Chianti fiorentino, e ad ampliare il ventaglio delle sue molteplici opportunità.
Quello che si fa strada, almeno sul piano progettuale, è il sogno di una nuova realtà interamente dedicata al mondo del tennis.
Dall’idea di un gruppo di tennisti, amatori e professionisti, uniti dalla passione per il gioco della racchetta, è nata una nuova prospettiva da condividere con l’amministrazione comunale.
Alcuni cittadini, iscritti al neonato circolo, Simone Rosi, Cristiano Cosi e Gianfranco Rosi, hanno consegnato nei giorni scorsi al sindaco Paolo Sottani e agli assessori Paolo Stecchi e Lorenzo Lotti, nella sala consiliare del palazzo comunale, lo studio di fattibilità di una nuova struttura da realizzare nell’area adiacente alla piscina comunale e agli impianti sportivi esistenti situati in via Colognole.
Il nuovo impianto potrebbe sorgere nell’area pubblica a destinazione sportiva.
“Il progetto – spiega l’architetto Cristiano Cosi dello Studio MDU Architetti di Prato – prevede la realizzazione di due campi da tennis, due campi da padel, gli spogliatoi per uomini e donne, percorsi e spazi accessibili ai diversamente abili, oltre alle salette destinate ad accogliere la sede del Circolo, un punto ristoro e un deposito per le strutture sportive”.
Lo studio progettista degli impianti è Cma Engineering.
“Abbiamo accolto con grande favore – dichiara il sindaco Paolo Sottani – l’iniziativa e la proposta progettuale del Circolo, poter disporre di uno studio di fattibilità, primo passo di un percorso che si svilupperà per fasi successive, potrà farci trovare pronti e permetterci di accedere a bandi di rilevanza pubblica per il conseguimento di eventuali finanziamenti statali ed europei”.
“Il tema cui si richiama il progetto dal punto di vista architettonico – spiega nel dettaglio l’architetto Cosi – è quello del limite, abbiamo sviluppato la struttura lungo il perimetro dell’area, immaginandola leggermente rialzata rispetto ai campi da tennis e caratterizzandola con la realizzazione di pareti in cotto, alternate a ingressi e parti traforate per creare interferenze luminose e giochi di prospettive”.
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