Non è una novità che contro l’Inter gli arbitraggi siano discutibili e che a Mazzoleni la Fiorentina rimanga apertamente sui coglioni (per usare un francesismo e per ricordare un clamoroso fallo di mano di De Rossi di ben 5 anni fa), così come è una certezza che la Fiorentina subisca gol in modo idiota e che l’allenatore della Fiorentina non abbia sufficiente coraggio.

Questo riassume un po’ la situazione di ieri dopo la buona gara di ieri sera a San Siro.

Segnali negativi dal portiere, che in entrambe le reti risulta incolpevole anche se un po’ lento nell’arrivare a terra e che soprattutto commette notevoli sciocchezze coi piedi.

Fine partita movimentato dove si scatena una gara a chi la dice più grossa nei confronti di Mazzoleni.

Antognoni su Sky molto composto, Cognigni addirittura si scatena ai microfoni di “Radio Bruno” dove descrive Mazzoleni come il migliore in campo per l’Inter.

A mio parere è lo stesso Cognigni ad essere uno dei migliori per i nostri avversari, da diversi anni, ma di questo ne parlo dopo.

Mazzoleni temo che sia uno dei maggiori responsabili della sconfitta di ieri, sia chiaro. La partita l’ho vista anch’io e più che il rigore avrei moltissimo da ridire sulla direzione complessiva e sulla presunta seconda ammonizione non assegnata ad Asamoah.

Per uniformità di giudizio il secondo giallo era solare e credo che la pensino così anche i vertici arbitrali sinceramente.

A proposito di Asamoah, piccola nota di colore. Il terzino ex Juve si è lamentato molto di Chiesa, affermando che si buttava di continuo e che non ne poteva più.

Caro simpatico Kwadwo, oltre ad avere un nome di battesimo discutibile non hai neanche ottima vista. Chiesa non si buttava, Chiesa letteralmente volava. E tu non ne potevi più perché non l’hai visto mai. Ti abbraccio simpatico Kwadwo e ti aspetto caldamente per la gara di ritorno.

Ma al di là del terribile arbitraggio ci sono da ribadire alcuni concetti che a Firenze nessuno o quasi affronterà perché tutti fin troppo impegnati a titillare gli animi dei più esagitati.

Prima cosa: avevamo la gara totalmente nelle nostre mani nel secondo tempo. Dopo un gol anche fortunoso come quello che abbiamo fatto dovevamo avere il coraggio di attaccare di più.

Dovevamo provare a vincere. Pioli non ha mai voglia di fare questo passo, non ha mai la voglia di “tentare l’impossibile” che in quel momento era più che possibile. Per una squadra giovane che non ha grandi patemi di classifica come la nostra non ha senso questo atteggiamento “troppo conservativo”. Sostituzioni sempre tardive, non è mai il primo a prendere iniziativa. Non lo condivido.

Seconda cosa: prendere gol da D’Ambrosio su rimessa laterale è inaccettabile. Biraghi, Vitor Hugo e in generale tutti quanti dovranno essere strigliati a dovere. Perdere ci sta (maledetta frase, maledetto concetto schifoso), ma buttare via 95 bei minuti di calcio per una cazzata di questo livello è indecoroso.

Terza cosa: per riallacciarmi a quanto scritto sopra su Cognigni (& co.), la situazione a centrocampo si fa veramente complicata. Veretout è limitato nel nuovo ruolo anche se rimane sempre un gran bel calciatore. Gli altri hanno tutti grosse lacune.

Si salva il solo Benassi perché ha grandi qualità negli inserimenti, ma essere un centrocampista di mestiere nell’accezione reale del termine è una cosa che può permettersi di raccontare il buon Jordan in tutta la nostra rosa.

Osceno che nessuno abbia posto rimedio in fase di mercato con un acquisto serio e mirato, visto che da febbraio sapevamo che Badelj se ne sarebbe andato.

La solita teoria del “vorrei ma non posso”, che in realtà è “non voglio e non faccio, ma vi racconto che vorrei tanto”.

Chi va in campo francamente non ha niente da rimproverarsi, il “comparto tecnico” con pregi e difetti dà il 110% e tutti, dal primo all’ultimo, meritano elogi per quello che danno a livello di impegno.

Peccato (ed oramai una consuetudine da un lustro o quasi) non poter dire altrettanto del “comparto dirigenziale”.

Dario Del Gobbo

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