Grande prova d’orgoglio.

Grande reazione.

Sono fiducioso.

Queste alcune delle imbarazzanti frasi pronunciate dal mister in conferenza stampa al termine della gara con la Spal.

Difficile trovare le parole per difendere questa squadra, dove neanche il rinnovo di Chiesa riesce a portare il sereno. Del resto i valori in campo sono chiari e probabilmente anche in panchina.

Le alternative sono giocatori di media Serie B, l’allenatore un tizio che nel giro di due mesi ha già finito le soluzioni. Per carità, ci sono davvero molte attenuanti per lui.

Entrando nel merito della gara, difficile pensare che tra i nostri giovani attualmente in primavera, o in prestito, o magari tra quelli ceduti “prematuramente” non ci sia nessuno del livello di Bruno Gaspar, di Maxi Olivera, di Sanchez o di Gil Dias.

Incredibile insistere su quest’ultimo, visto quanto dimostrato fino a oggi. Considerando che è un giocatore in prestito con diritto di riscatto a 20 mln €, ma perché dobbiamo continuare a vederlo in campo con la nostra maglia?

Non abbiamo alcun obiettivo, non abbiamo alcuna ambizione, perché allora non far giocare i giovani Zekhnini, Hagi, Lo Faso?

Sembra quasi che ci siano dei motivi extra-campo, visto che il giocatore ha già dato risposte: tecnicamente sarebbe anche capace, ma è molto lento e non ha la minima idea di come districarsi dalle difese italiane, oltre ad una limitata capacità atletica e tattica. Dobbiamo continuare a “valorizzarlo”?

Sul piano tattico è clamorosamente evidente l’assenza di Thereau. Senza di lui non vinciamo e non sviluppiamo gioco. Se vi ricordate ad inizio stagione festeggiai notevolmente al suo arrivo, visto che a mio parere senza un calciatore come lui saremmo stati a rischio retrocessione.

Forse esagerai, come mio solito, ma se pensate che il francese ci è mancato contro l’Inter, Sampdoria, Crotone, Roma e Spal… Abbiamo fatto un punto senza di lui.

Pochissime le note positive.

L’unica continua ad essere Chiesa, galvanizzato da un rinnovo più che meritato, che fino al 94’ ha corso e rincorso chiunque col piglio da vero capitano.

Simeone continua a deludere, nonostante un assist favoloso. I suoi continuano ad essere spunti privi di continuità. Giusto però avere ancora molta pazienza nei suoi confronti.

Primo perché è stato fatto un investimento molto importante, secondo perché svolge un ruolo dove l’età svolge una componente fondamentale del rendimento.

Dario Del Gobbo

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