Tre vittorie di fila non si vedevano da molto tempo, va ammesso.

E poco importa se abbiamo avuto di fronte prima l’Udinese più disorganizzata del terzo millennio o la squadra più inutile di sempre (il Benevento).

Importa molto invece aver battuto il Torino con un secco 3-0, una squadra che sicuramente sarà in lizza insieme a noi per l’inutile ottavo posto, non di più.

Certo, fin troppo facile ribadire che il Torino potrebbe tranquillamente ambire all’Europa dei poveri se almeno di degnasse di avere un essere pensante come allenatore.

Purtroppo si è accontentato di un “ignorante” (parole sue, eh) individuo che è convinto ancora nel 2017 a calcio si giochi con “rabbia” (ancora parole sue, eh) dimenticandosi che a calcio si gioca con la mente soprattutto, ambito in cui non è mai brillato neppure da calciatore.

La gara si presentava subito come molto difficile, con uno Sportiello un po’ titubante e un Ljajic in guanti bianchi.

I nostri erano un pochino in difficoltà nel chiudere gli avanti dei nostri “gemelli” granata ma uno splendido Pezzella prima e un centrocampo in superiorità numerica poi hanno pian piano riportato la gara sui binari giusti.

Gran peccato per il piccolo infortunio del mio pupillo Thereau che stava già distribuendo perle di intelligenza calcistica ad ogni angolo del campo.

La sblocca l’ex Benassi con un altro assist del finalmente splendido Simeone. Benassi non esulta ma dentro di sé vorrebbe probabilmente mostrare i glutei e non solo alla dirigenza granata (allenatore in primis) che in agosto ha pensato bene di sbolognarlo come se si stesse parlando di un container qualsiasi piuttosto che dell’ex capitano della nazionale Under 21.

La gioia dell’ex è solo rimandata in quanto è suo l’assist per la splendida rete del “Cholito” che vale il 2-0 e la gara chiusa.

Dal replay si può notare l’esultanza smodata di “Marcone” nostro che si lascia andare con meno ipocrisia rispetto all’episodio precedente.

L’argentino conclude con uno splendido esterno che muore proprio all’incrocio dei pali. Prima sua vera grande partita da quando veste la nostra maglia. L’impegno non è mai mancato, tutto il resto spesso sì. Speriamo che sia la prima di una lunghissima serie naturalmente.

Suggella il solito Babacar che non può fare a meno di segnare ogni volta che tocca il campo.

La sua rete giunge su rigore (stavolta può tirarlo) totalmente inventato dall’arbitro. Barreca infatti sfiora soltanto sua maestà Federico Chiesa e si guadagna anche un rosso che non esiste a livello regolamentare (da quest’anno infatti se viene fischiato rigore a meno di falli altamente pericolosi e gravi il rosso viene “derubricato” a giallo e il giallo ad un fallo semplice).

Tutto questo bell’articolino felice per dire che adesso cambio idea e sono felice della squadra? Ovviamente no.

Non saranno tre squadre derelitte (più la quarta da incontrare a breve) a farmi cambiare idea sulla gestione, sulla dirigenza, sul valore della nostra squadra.

Ma devo doverosamente ammettere che Veretout si sta rivelando un giocatore sorprendente, che Pioli è un allenatore capace e serio al contrario dei due precedenti che erano solo capaci, che Laurini è quanto di meglio visto a destra negli ultimi 5 anni e che Eysseric secondo me meriterebbe di giocare di più.

Dario Del Gobbo

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