FIRENZE – Un grande bomber del calcio fiorentino saluta il calcio giocato: Lapo Virgili, classe 1992, dice addio dopo aver portato il suo Affrico in Promozione.
Lapo ha giocato nel settore giovanile Affrico dal 1998 al 2006, prima di andare a fare esperienze nelle squadre senior di Scandicci, Figline e Grassina e tornare in Viale Fanti nel 2013.
Dal suo ritorno ha segnato ben 102 gol e guidato la squadra in una cavalcata vittoriosa dalla Seconda categoria fino alla Promozione, “mettendo il mostra il suo marchio di fabbrica: le magiche punizioni” come scrive la società.
“Lapo è un ragazzo eccezionale – dice il d.s. Matteo Petrachi – ci ha dato fiducia in Seconda categoria e a forza di reti e di grandi prestazioni ci ha portato fino alla Promozione! E’ stato un grandissimo esempio e un eccellente Capitano!”
“Lapo è un leader silenzioso – spiega il compagno di squadra Diego Mecocci – è un persona di poche parole ma tanti fatti, sia dentro ma anche e soprattutto fuori dal campo. A livello calcistico per me era una sentenza: punizione dal limite, Lapo in campo, 1-0 per noi.”
“Ho avuto la fortuna di condividere lo spogliatoio dell’Affrico con Lapo per gli ultimi 9 anni – le parole di Duccio Virgili – Anni in cui ci siamo tolti davvero tante soddisfazioni, dai Playoff di Seconda categoria alla vittoria dello scorso campionato, passando per momenti più difficili in cui abbiamo lottato e sofferto, sempre insieme. In ognuno di questi momenti sapere di avere accanto un compagno, un amico, un Capitano, un bomber, un fratello come lui ha fatto sempre la differenza”.
“Un abbraccio dopo un gol, un’esultanza dopo una vittoria – prosegue – una consolazione dopo un errore; non è mai mancato niente. Sono orgoglioso di aver condiviso tutte le emozioni di questi anni e di aver avuto Lapo come capitano. Tra tutti i gol, non dimenticherò mai quello che ci ha salvato il primo anno di prima categoria, quando a tempo scaduto alla Molinense ha segnato quella che probabilmente è la rete più bella che ho visto in queste categorie, con un tiro al volo dal vertice dell’area che si infila all’incrocio opposto”.
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