Avevo visto qualcosa di strano già da qualche settimana, non per niente i miei ultimi scritti erano tutti diretti a lui. Raramente lo avevo visto così amareggiato, così scuro.

Cesare non ha mollato per codardia, ma per la motivazione opposta: perché è un uomo molto coraggioso.

In pochi avrebbero avuto le palle di dire a chiare lettere: ok, non mi seguite, non vi capisco più, non ho più l’età forse, mi faccio da parte.

# L’addio-choc di Cesare Prandelli alla Fiorentina: “Il troppo amore mi ha reso cieco”

Sarà colpa mia. Continuate voi, perché se continuassi io potrei recare danno a Firenze e alla Fiorentina e voglio tutto tranne che questo.

Un gigante in mezzo ai nani, questo è Cesare Prandelli oggi come undici anni fa, come sempre è stato.

Lascia un gruppo dirigenziale tra i più inesperti e inadatti mai visto a queste latitudini, ma soprattutto lascia un gruppo di calciatori tra i più vergognosi mai avuti.

Un gruppo che per quanto mi riguarda potrebbe sparire da domani in blocco. Nessuno escluso, compresi i giocatori più esperti, compresi i più forti, compresi i giovani migliori che abbiamo.

Io non mi sento legato ad alcun giocatore attuale, per me nessuno merita di rimanere nella mia città, per alcun motivo.

Mai visto un gruppo come questo, senza alcun attaccamento alla maglia, senza affiatamento, senza rispetto per i grandi calciatori dove neppure uno del lignaggio di Ribery ha avuto un inserimento facile.

In uno spogliatoio dove Chiesa, già giocatore della Juve, si faceva dare la fascia di capitano fino all’ultima partita giocata, uno sgarbo disgustoso con l’approvazione o la complice distrazione di tutti.

La colpa di Cesare è stata quella di aver avuto degli screzi con alcuni calciatori, quella di fare delle scelte magari anche dolorose, non solo dal punto di vista tecnico. Scelte che devono però essere fatte in qualsiasi club del mondo.

Queste scelte non sono state accettate dai calciatori stessi (e forse non solo da loro) che si sono schierati a sostegno degli esclusi, obbligandolo così a rassegnare le dimissioni.

Inutile insistere, quando un gruppo reagisce in questo modo. Un gruppo marcio, gestito da persone non competenti né capaci, voglio ribadirlo. È solo il mio parere, il parere di un appassionato che non ha alcun valore. Ma del quale sono convinto.

Adesso perdiamo l’unico faro in questa landa desolata e la speranza è che Iachini, già esonerato per manifesta inadeguatezza, riesca a rinchiudere tutti in una campana di vetro che ci permetta di salvarci e di porre fine a questo biennio che ha oltrepassato il ridicolo sotto ogni punto di vista.

Quando arriveremo a fine stagione, se Rocco vorrà mantenere credibilità e continuare ad avere il sostegno che sta avendo dalla città, deve per forza azzerare tutto.

Non ha altre strade. Un iper critico come me sta facendo davvero molta fatica non sostenere questa gestione, se lo faccio è perché sto invecchiando e perché ritengo che 24 mesi così non siano facili per nessuno, meno che mai per un neofita del calcio.

La scelta della continuità non ha pagato, anzi. Ha contribuito enormemente a creare tutto questo gigantesco niente che circonda i nostri colori e che sta allontanando tanti tifosi per una squadra di calcio che non esiste da troppo tempo.

Mi sento davvero in grave imbarazzo e con tanta paura addosso. Ringrazio Cesare dal profondo del cuore: per aver firmato per un solo anno, per non aver preteso nulla, per essersi preso anche le responsabilità degli altri, per essere stato l’unico – e sottolineo l’unico – ad aver difeso i nostri colori fino in fondo, fino a questo suo ultimo gesto di estremo amore.

La Fiorentina non finisce oggi né finirà mai, ma certo oggi abbiamo avuto l’ennesima riprova di chi le vuole bene e di quelli che invece se ne fottono regolarmente e ci lucrano da anni.

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