Incredibile al Franchi: la corazzata Inter lascia un paio di punti proprio sul nostro campo e nel modo più bello possibile. Regalandoci un assurdo contropiede al secondo minuto di recupero.

Che la partita fosse molto strana lo si era capito fin da subito, visto che la sblocca il grande ex Borja Valero.

Nell’azione del gol è molto più che imbarazzante Milenkovic che viene coglionato in modo amatoriale dal lento spagnolo, che si ripeterà nell’umiliare il nostro difensore più volte nel corso della partita.

Chiesa prende subito un paio di brutti colpi e non entra mai in partita, verrà sostituito poco dopo l’inizio del secondo tempo sotto una discreta pioggia di fischi. Situazione francamente allarmante.

Chi può sapere fin dove arrivano i  problemi fisici di Federico? Quanto di questo suo imbarazzante rendimento dipende dalla sua salute, quanto dalle problematiche contrattuali, quanto dal tecnico, quanto dalla sua serenità?

Non lo sapremo mai ovviamente, così come non sapremo mai cosa avevano in testa i medici della Fiorentina quando dal 30 novembre a qualche giorno fa hanno curato Ribéry con terapie che non definirei conservative, ma comiche.

In ogni caso non essendo né uno psicologo, né un medico, devo per forza rimanere con i miei interrogativi.

Naturale quindi spostare il discorso su Vlahovic e sulla sua rete straordinaria.

Il serbo per me non è ancora in grado di giocare titolare, ho scritto più volte che è acerbo per la categoria e di certo oggi non scriverò il contrario solo perché ha sbattuto in porta un fendente da vero campione.

Qualche anno fa, quando ci ritrovammo col solo Pazzini di punta (che era già un giovane piuttosto affermato) prendemmo Bobo Vieri.

Perché insieme non solo si sarebbero aiutati, ma si sarebbero completati a livello di sviluppo. Alcune volte l’uno, altre volte l’altro. Quella era una Fiorentina che faceva crescere i propri giovani e che in questo modo provava ad assicurarsi anche dei risultati.

Ecco, “quel Vieri” oggi manca a questo Vlahovic.

In questa condizione, il serbo ha troppe responsabilità e anche se ha la personalità per prendersele, non è giusto per lui, né per la squadra.

La stoffa c’è e gol come quello contro l’Inter sono la prova provata che la strada è quella giusta, ma il rischio è molto alto per giocarselo come titolare nelle prossime 22 partite: abbiamo solo 4 punti più della terz’ultima e i prossimi due mesi saranno durissimi sotto il punto di vista del calendario.

Anche oggi, nessuna traccia di Pedro. Sul finale, in mezzo alla disperazione più nera, Montella anziché pensare a lui ha addirittura scelto Eysseric, entrato al posto di uno sfiancato Castrovilli.

Il francese non toccava il campo da non so quanto tempo ed è sembrata a tutti una mossa ben oltre il folle.

Fatto sta che però l’ex Nizza ha giocato bene un paio di palloni, mangiandosi nel finale un passaggio che poteva valere l’assurdo vantaggio. Tornerà utile anche lui, in mezzo a questa valle di lacrime che è il nostro centrocampo?

Chiudo abbracciando fortissimo la mia Curva Fiesole.

L’unica ad essersi ricordata del povero Bruno Beatrice e della sua triste vicenda. L’unica a mostrare rispetto a una famiglia già calpestata tante volte, nel 32esimo anniversario dalla sua morte. Una morte che è stata volutamente dimenticata da troppe persone.

Dario Del Gobbo

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