TAVARNELLE – Pur “scioccati” dalle ultimissime riguardo alla partenza inaspettata di due colonne come Caciagli e Colombini, i tifosi del San Donato Tavarnelle possono però consolarsi con un particolare non da poco. La solidità societaria. E non è un particolare di poco conto.

Neppure in Serie D e in Serie C. Anzi.

Basta guardarsi un po’ intorno, senza nemmeno passare i confini regionali. Tra chi non ha lo stadio e chi non ha società. E chi rischia di non iscriversi.

Nuvole scure a Massa. La società aveva subito un passaggio di proprietà poche settimane fa, con il presidente storico Giorgio Turba che si era fatta da parte.

Ma la nuova proprietà targata Buzzegoli-Del Giudice pare che possa tirarsi indietro ancora prima di cominciare e ancora prima di iscrivere la squadra al campionato.

All’iscrizione a quel punto ci potrebbe comunque pensare Turba. Che poi consegnerebbe le chiavi del club al sindaco di Massa, cui spetterebbe poi il compito di trovare nuovi investitori.

Intanto però manca anche l’agibilità dello stadio degli Oliveti.

Tema stadio caldissimo anche a Viareggio per via dello “storico” impianto dei Pini.

Il Comune e il sindaco in prima persona alla fine, proprio ieri, ha garantito che si accollerà la spesa dei lavori necessari per riaprirlo al più presto.

Si parla però ormai di inizio 2019 (prima della nuova Viareggio Cup). Intanto la squadra bianconera giocherà a Camaiore.

Situazione in divenire anche a Prato, retrocessa in Serie D da qualche mese. Sembra però che la svolta sia vicina, con l’attesa dell’ufficialità del passaggio di proprietà da Paolo Toccafondi alla cordata italo-inglese di Eud International, che punterebbe in ruolo dirigenziale anche sull’ex arbitro internazionale Stefano Braschi.

Se il passaggio andasse a buon fine, verebbe presto inoltratata domanda di ripescaggio in Serie C (che potrebbe avere buone chance).

Intanto non mancano neppure gli affanni in casa della Lucchese che proprio in extremis (entro domani) potrebbe riusciere a regolarizzare la propria posizione in fase di iscrizione al campionato di Serie C, dopo un passaggio di proprietà.

Altrimenti ci sarebbe il rischio di ripartire ancora una volta da uno o due gradini più in basso (come pereltro già successo due volte nell’ultimo decennio).

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