Matteo Cibecchini

BARBERINO TAVARNELLE – E’ una gioia totale, collettiva, quella che dal “Barrino” e dalla pineta di Barberino Val d’Elsa, percorre i pochi chilometri di distanza e arriva in piazza Matteotti, a Tavarnelle.

Una sorta di scossa elettrica dal colore arancio-bianco-blu. Un colore nato dall’unione fra Polisportiva Barberino Val d’Elsa e Libertas Tavarnelle.

Che a neanche un anno dalla concretizzazione (era il luglio 2021) mette in bacheca il primo trofeo. E che trofeo: Coppa Toscana di Prima categoria.

Fra quelli che per primi credettero in questa fusione c’è senza dubbio Matteo Cibecchini. Era presidente della Libertas Tavarnelle quando la fusione iniziò a diventare qualcosa di concreto. Oggi fa parte degli otto del consiglio della Libertas Barberino Tavarnelle.

Ci ha creduto tanto nel mettersi assieme. Quanto e forse più di altri. E oggi guarda quei ragazzi alzare la Coppa Toscana. Pensa a quel che è stato fatto. E si commuove.

Voce quasi azzerata dalla gioia, Cibecchini trasmette tutto l’orgoglio e la contentezza che oggi pervadono la Libertas Barberino Tavarnelle.

Cibecchini, un primo anno dopo la fusione fra Polisportiva Barberino Val d’Elsa e Libertas Barberino Tavarnelle a dir poco indimenticabile: è un messaggio concreto sull’unione che fa la forza?

“Mi vanto di essere di Barberino Val d’Elsa, attaccato al territorio. Poi c’è Tavarnelle, che su altre cose ha una marcia in più. Il comune unico ha creato un qualcosa di perfetto: di questo dobbiamo dire grazie al sindaco David Baroncelli, ai cittadini. L’unione fa davvero la forza: fra i due comuni e, come abbiamo visto, fra le due società”.

Riavvolgiamo un po’ il nastro. Come è nata questa fusione e come sono state gettate le basi che hanno portato fino a ieri sera?

“Lo ricordo come fosse ieri, e se ci penso ancora mi commuovo. Ero presidente della Libertas Tavarnelle, era il primo anno di Covid. In mezzo a mille difficoltà avevamo creato la squadra, io avevo fatto un passo avanti mettendoci tutto quello che avevo. Erano periodi difficili per tutti. Tornavo da una trasferta, mi trovai con un dirigente della Polisportiva Barberino, parlando dei risultati di giornata: e ci dicemmo, ma perché non uniamo le società? Questo discorso iniziò a prendere campo, in tante chiacchierate. Poi, un giorno mi incrociai con il presidente del Barberino, Armando Conforti e gliela buttai lì. E anche lui raccolse la proposta. All’inizio ammetto che un po’ di scetticismo sul versante Tavarnelle c’era, ma poi rompemmo gli indugi: chiedemmo la sala consiliare al Comune, esponemmo il progetto e in una trentina votammo, con 26 voti a favore. Da lì è partito tutto. E ancora oggi posso dire che ci sono state alcune persone, come Alessio Panti, Marco Santagati e Francesco Cresti (senza voler far torto a nessuno), senza le quali non saremmo qui”.

Quali le emozioni dopo la vittoria incredibile di una Coppa Toscana, al termine di una finale pazzesca?

“Le emozioni sono indescrivibili. Sono partito ieri con Angela Nesi, che è una super tifosa e con la quale abbiamo tutto un nostro rituale. Mangiamo insieme prima della partita, portiamo il gagliardetto, c’è tutto un percorso scaramantico da seguire. Ed è andata bene! Stamani quando mi sono svegliato avevo centinaia di messaggi sul telefono. Davvero, non riesco a descrivere quello che sto e stiamo provando”.

C’è qualcuno in particolare che va citato in questa impresa secondo lei?

“Voglio citare tutta la squadra. Ringrazio davvero tutto l’ambiente, il mister Maurizio Temperini che ha creato questo gruppo fantastico, 23 titolari. Il ds Claudio Ciappi, che sa quanto lo stimi. E poi “Bulio”, che non ha mai saltato un allenamento; il “Coccia”, anche lui sempre presente; Paolino, il nostro guardalinee; Beppe Casamonti, che dà l’anima per il terreno di gioco; Lucianino che è sempre presente; Andrea Strambi, massaggiatore unico; Paolo “Billo”, persona fantastica; Marco Giotti e il suo babbo Beppe; Beppe Coli, lo storico guardalinee del Barberino; Andrea Cerrini, Stefano Galgani, Patrizio Mori. E infine il nostro grande presidente Armando Conforti, grande Armandino!”.

Come immagina, infine, il futuro della Libertas Barberino Tavarnelle?

“Abbiamo iniziato con il piede giusto direi, al primo anno la Coppa Toscana. E questo dimostra che bisogna crederci nei traguardi, sempre. I ragazzi hanno sempre dato il massimo, tutti. Penso a Matteo Calosi, Tommaso Sartoni, Guido Corti, li ho visti crescere, maturare, migliorare: e guardarli ieri in campo è stato eccezionale. Ma sono stati tutti meravigliosi. Tutti! Adesso pensiamo a salvarci, consapevoli delle nostre capacità: siamo in una posizione che potrebbe voler dire rischio playout o sogno playoff. E a noi, come abbiamo visto, piace sognare…”.

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