FIRENZE – Nel bel mezzo della nuova emergenza sanitaria di queste settimane, sul versante sportivo tengono banco soprattutto due temi: lo slittamento dei campionati e l’attuale protocollo di ripresa dell’attività degli atleti contagiati da covid che prevede tempi molto lunghi (e nuovi costi) prima del ritorno in campo.

Attualmente infatti è prevista la necessità di una nuova visita sportiva da farsi almeno 30 giorni dopo la negativizzazione, prima di poter ricominciare anche soltanto ad allenarsi.

“Questo è un altro grande problema – il pensiero del delegato provinciale del Coni Fabio Giorgetti – e bisogna tenerlo presente quando si pensa alla data di ripartenza. L’attuale protocollo del “return to play” prevede tempi molto lunghi e, con l’attuale alto numero di contagiati anche tra gli atleti, si rischia davvero che siano falsati i campionati. Proprio in questo senso come Coni stiamo cercando di discuterne con il presidente della Federazione dei Medici Sportivi che ha redatto il protocollo, per capire insieme se non sia possibile riscrivere le attuali regole in vigore, tenendo conto delle circostanze attuali della circolazione della variante omicron, sempre nel rispetto della sacrosanta salute degli atleti”.

Anche sul tema del rinvio dei campionati la posizione di Giorgetti è chiara: “Sicuramente è necessaria la sospensione totale di tutti i campionati e dei tornei, in giorni che stanno vedendo in Toscana quasi 20mila casi giornalieri. Credo che chi in questi giorni ha fatto giocare comunque tornei giovanili e recuperi si sia assunto un rischio non proporzionato all’emergenza sanitaria, considerando che ancora si aspetta il picco di questa quarta ondata. Ovviamente non parlo solo di calcio, ma anche di basket, di pallavolo, di tutti gli sport di squadra: purtroppo in questo momento la bellezza dello sport è offuscata dalla paura del contagio e dobbiamo tenerne conto in ogni decisione che prendiamo”.

Poi una stoccata anche su Djokovic, ammesso agli Australian Open pur da non vaccinato, proprio nel momento in cui in Italia dai 12 anni in su sarà consentito dal 10 gennaio fare sport soltanto con il vaccino: “Un messaggio pessimo quello mandato dal tennista serbo. Un privilegio dato a un grandissimo campione, quando i campioni dovrebbero essere i primi a dare l’esempio sul piano del comportamento”.

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