La Fiorentina domina.

Vince 6-1, i nuovi giocano bene tutti o quasi tutti, la divisa di gara è splendida: molto scura e impreziosita dal famigerato pantalone nero che rievoca bellissimi ricordi.

L’attacco funziona molto bene, il centrocampo è fin troppo propositivo, la difesa sbaglia poco.

Sembra tutto meraviglioso, in realtà non è esattamente così.

La Curva continua coerentemente ad intonare cori contro la proprietà, il resto dello stadio fischia e offende i ragazzi della Fiesole e questo è molto più di un episodio spiacevole.

Non entro minimamente nel merito della questione, la mia idea contraria a questa gestione l’ho espressa fin troppe volte, non ci ritorno sopra.

Di certo sia i fischi che soprattutto le offese il resto dello stadio se le poteva e se le doveva risparmiare.

Un atteggiamento grottesco, quasi vile direi, visto che storicamente gli altri settori sono famosi per i vari mugugni e ululati nei confronti di chiunque, alla prima difficoltà.

In Fiesole a volte si canta “maratona bianconera” solo per prendere in giro un settore più distinto e meno avvezzo al canto e al tifo sfrenato, si poteva fare altrettanto ribaltando il coro.

Oppure si poteva intonare un coro pro-Della Valle, non era difficile. Si poteva fare tutto tranne che offendere il settore nevralgico del tifo viola.

Senza quei tifosi le nostre bacheche Facebook sarebbero mezze vuote, le foto che dovremmo avere in camera non ci sarebbero.

La passione e il cuore, gli unici elementi base per crescere tifosi della Fiorentina e per amare quella maglia provengono tutti da lì.

I vostri figli tiferanno viola grazie alla passione che tramanderete voi, i vostri figli dovranno avere come sogno quello di un abbonamento in Fiesole, quello di cantare in quella curva, a prescindere dai risultati e dalle proprietà.

Sarà dura resistere ai vari idoli da videogame o ai vari trofei vinti sempre dagli altri, sarà dura farli stare lontani da quella orribile maglia a strisce soprattutto adesso, con l’arrivo di Cristiano Ronaldo.

Molto comodo contestare quando a febbraio ti ritrovi dodicesimo o mugugnare quando la palla la gestisce un equivoco come Gil Dias.

Molto meno comodo dare coerenza ad un pensiero, ad una gestione che va ben al di là dei risultati o delle singole partite. Ci sono stati comunicati di vario genere, la linea che la curva seguirà è e rimane questa.

Chi non è d’accordo vada ad esporlo ai vari Viola Club, ne vada a parlare faccia a faccia, il dialogo è l’unica via. Lo scrivo perché sono passato esattamente da questa strada.

Pazienza, Firenze è nota da sempre per le sue divisioni e per un autolesionismo che va ben oltre il lecito e non cambieremo certo nel 2018.

La Fiesole ha scelto una strada e la percorrerà, ne sono sicuro, fino al termine del campionato e anche oltre se servirà.

Tutti gli altri settori ieri hanno fatto la loro scelta e va benissimo così. Adesso abbiano la coerenza di mantenerla fino in fondo, qualsiasi sia il risultato finale di questo campionato iniziato così bene.

Dario Del Gobbo

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