Il presidente della Pallamano Tavarnelle, Alessandro Pierattoni (foto Daniele Tangari)

TAVARNELLE (BARBERINO TAVARNELLE) – Ancora ferma la Pallamano Tavarnelle nel campionato di Serie A2 a causa del covid.

Dopo il rinvio di Follonica-Tavarnelle e Tavarnelle-Carpi, salta anche Ambra-Tavarnelle prevista per oggi, sabato 23 gennaio. Il Covid ha infatti decimato la formazione chiantigiana che è ancora alle prese con le positività di atleti arrivati anche al quarto tampone molecolare.

“Siamo molto dispiaciuti e preoccupati per questa situazione – dichiara il presidente Pierattoni – che ha completamente stravolto i programmi, ma soprattutto ha minato la tranquillità e la fiducia dei giocatori e della dirigenza sia nel protocollo Federale (che prevede il tampone antigenico rapido entro il venerdi mattina prima della gara), sia nei confronti del comportamento e la credibilità delle società avversarie”.

“In questo momento – spiega – noi siamo nella situazione paradossale che ci vede con 9 atleti che hanno superato il Covid scaglionatamente a partire dal 7 gennaio fino al giorno 21, dopo aver contratto il virus nella gara a Rubiera il 19 dicembre scorso. Abbiamo ancora un atleta positivo dopo il 4° tampone e questo ci mette sicuramente in una posizione imbarazzante. E’ chiaro che fare il tampone 48 ore prima della gara (ma anche 72 se si gioca la domenica pomeriggio come a Chiaravalle e Camerano) non può assolutamente garantire quella sicurezza che sembra tranquillizzare quasi tutte le altre società: quello che è successo a Rubiera ne è la prova”.

“Ancor più – continua Pierattoni – preoccupa la diversità di applicazione o interpretazione da parte delle autorità sanitarie locali dei protocolli relativi al tracciamento dei contatti stretti dei positivi e dei casi sospetti. Infatti, a Rubiera, se si fossero subito prudenzialmente messi in isolamento fiduciario i contatti stretti dei casi che sono emersi nelle file della loro squadra, forse tutto ciò non sarebbe avvenuto, anche al costo di una gara non giocata. Evidentemente in Toscana, forse il clima (come qualcuno ha insinuato) è diverso e il Covid è più difficile da sconfiggere. E’ sicuramente diverso l’approccio alle disposizioni sanitarie, tant’è che subito dopo l’interrogatorio dei nostri ragazzi positivi o con sintomi, a partire dal martedi dopo la partita di Rubiera da parte dell’addetto dell’Asl, tutta la squadra è stata immediatamente posta in quarantena e di conseguenza anche i familiari conviventi. Come è diversa l’applicazione del protocollo della FMSI per il rinnovo dei certificati medici sportivi che prevede 30 giorni di attesa dopo la negativizzazione degli atleti colpiti da Covid per poter effettuare la visita e gli esami previsti (diversi da una semplice visita sportiva)”.

“Tutti gli ambulatori sul nostro territorio – spiega ancora – si sono dichiarati intransigenti (giustamente) nel rispettare queste tempistiche, a meno che non si voglia applicare ciò che è previsto per gli atleti professionisti e cioè tutta una serie di ulteriori esami e controlli che hanno un costo e una logistica non certo consoni alla nostra realtà. Guardando le date in cui si sono negativizzati i nostri atleti, viene lo sconforto: un atleta il 7 gennaio, sei tra l’11 e 13 gennaio, due tra il 18 e il 21 gennaio. Uno, come ho detto, ad oggi ancora positivo. Bene che vada potremo recuperare i ragazzi a partire da metà febbraio e non tutti. Faccio i miei complimenti – chiude Pierattoni – a chi sta uscendo molto più in fretta di noi da questo incubo, ma sinceramente qualche dubbio si è insinuato tra noi. Non è così scontato che il nostro cammino riprenda. Ce la stiamo mettendo tutta, ma ormai il giocattolo si è rotto…”

Il calendario prevede, per fortuna, anche una sosta il 30 di gennaio (era prevista la gara contro la Fiorentina che, guarda caso, si è ritirata più o meno per le stesse difficoltà). Durante queste due settimane sarà presa sicuramente una decisione definitiva.

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