foto tratta dal sito ufficiale del Milan

POGGIBONSI – A 52 anni il mondo del calcio piange Costantino “Tino” Borneo, ex bomber del Poggibonsi degli anni ’90 e attualmente allenatore dell’Under 12 del Milan.

Classe 1972 “giunse in giallorosso nel novembre 1995 dal Viareggio – ricorda la società giallorossa in una nota ufficiale – Il Poggibonsi, retrocesso dalla C2, partecipava al campionato nazionale dilettanti con Roberto Galbiati allenatore (quinto posto finale e play off). Borneo formò coppia d’attacco in quella stagione con Bernardo Corradi“.

“Il tandem si sarebbe poi scisso a fine campionato – aggiunge la società – Corradi, in rampa di lancio, passò al Ponsacco in C2 mentre Borneo rimase al Poggibonsi per il 1996-97 divenendo in pratica l’artefice principale con i suoi gol per la salvezza in quella annata del Poggibonsi, affidato prima alla guida di Salvatore Polverino e poi a Luciano Vescovi“.

“Divenuto idolo dei sostenitori (in gradinata comparve lo striscione con la scritta Tino Re Leone) conclude la nota – terminò la sua avventura in giallorosso ricevendo il premio per il miglior giocatore messo in palio dalla redazione de I’ Tondo. Passò alla Lodigiani in C1, ma restò legato all’ambiente e tornò in alcune occasioni a salutare gli amici di un tempo in viale Marconi”.

Cresciuto nel Milan, coi rossoneri aveva giocato una sola volta in prima squadra, da ragazzino, nello squadrone di Arrigo Sacchi campione d’Europa: contro il Lecce agli ottavi di Coppa Italia, nel novembre 1990. Borneo entrò nel secondo tempo al posto di Massaro e segnò dopo pochi minuti”.

La società rossonera lo ha ricordato come una nota commossa come “grande milanista e grande sportivo”.

“Lui che il rossonero lo viveva come una seconda pelle – è il ricordo – prima da giocatore delle giovanili, poi con l’esordio in Prima Squadra nella gara di Coppa Italia contro il Lecce dove, nella sua unica apparizione ufficiale, segnò anche una delle reti di quella partita. Ha militato in tante squadre, incontrato sguardi di una infinità di persone, fino poi a ritornare nella sua Casa per dedicarsi ai calciatori del futuro. Con la sua preparazione tecnica, la sua esperienza, la sua ironia ha saputo creare una speciale empatia tra i colleghi di staff e soprattutto con i piccoli campioni, quelli che da oggi porteranno avanti la sua eredità sportiva e umana”.

In carriera aveva poi giocato soprattutto in Serie C, con le maglie di Cremonese, Vis Pesaro, Viterbese, Sambenedettese, Lodigiani, Reggiana e Lucchese, per un totale di quasi cento gol segnati.

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