TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – Quanti sono quelli che quando si guardano allo specchio ritirano in dentro la pancetta trattenendo il respiro?

È bene sapere che oltre a una dietra ad hoc la pancia piatta la si può ottenere con una ginnastica innovativa, una tecnica efficace che si chiama ginnastica addominale ipopressiva e che viene praticata nei corsi di Arcoballando tenuti da Silvia Del Carmine, insegnante di educazione fisica e massofisioterapista.

“Ottenere una riduzione del perimetro addominale è uno dei principali obbiettivi estetici per la maggior parte delle persone che praticano esercizio fisico – spiega l’insegnante – ma avere un giro vita più stretto vuol dire anche avere una fascia addominale più efficiente nella sua funzione di contenimento degli organi interni e di supporto della colonna vertebrale”.

Ovvero: una ginnastica adeguata può servire non solo pancia piatta da esibire in spiaggia e con magliette che scoprono l’addome ma anche può servire a scopi inaspettati come ad allontanare il mal di schiena e a scongiurare il rischio di problemi come ernie, prolasso, incontinenza urinaria.

“Se l’obiettivo che si vuole raggiungere con la pratica degli esercizi addominali non è la forza muscolare – continua Silvia Del Carmine – necessaria per un gesto sportivo, ma è quello di disporre di una fascia più tonica, che doni una riduzione visibile e quantificabile del perimetro della cintura in condizioni di riposo e un aumento di stabilità della colonna lombare, dobbiamo aumentare il tono di riposo dei muscoli trasverso dell’addome e obliqui, non attraverso l’attivazione di fibre muscolari volontarie ma grazie ad un’attivazione riflessa, involontaria”.

La ginnastica addominale ipopressiva, ideata nel 1980 dal fiosioterapista Marcel Caufriez (e molto diffusa in Spagna e in America Latina), utilizza posture e movimenti abbinati ad una specifica respirazione, che provocano una diminuzione della pressione dentro l’addome e il torace (da qui il nome ipopressiva), aumentando per via riflessa il tono del cosiddetto pavimento pelvico, l’insieme di muscoli che si trovano nella parte bassa del bacino, e della fascia addominale, mentre si riequilibra la statica della colonna vertebrale.

“Negli esercizi ipopressivi le vertebre vengono separate e decompresse grazie ad una postura di autoallungamento e alla diminuzione della pressione, quindi il mal di schiena e gli altri squilibri vertebrali diminuiscono o scompaiono”, spiega ancora l’insegnante di Arcoballando.

Per gli sportivi migliorare i muscoli respiratori e la postura può significare anche un incremento delle performance atletiche, per chi atleta non è ed ha superato una certa soglia di età la ginnastica ipopressiva può venire incontro per migliorare la propria salute.

Le ricerche mostrano percentuali molto alte di riduzione dell’incontinenza urinaria, come conseguenza del miglioramento dei muscoli del pavimento pelvico e del riposizionamento della vescica.

Ma gli esercizi ipopressivi possono prevenire anche l’ernia (addominale, inguinale, ombelicale, discale, vaginale) e la pubalgia che sono causate da un aumento della pressione e da un tessuto che non è in grado di sostenerla.

Le tecniche respiratorie di questa ginnastica servono infine a riposizionare in maniera corretta l’intestino, il retto e, nel caso delle donne, l’utero.

Tra le allieve del corso di ginnastica ipopressiva ci sono anche le neomamme perché chi li utilizza spiega che questi esercizi sono il miglior metodo di recupero della forma dell’addome, già utilizzato in molti ospedali del mondo.

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