SAN CASCIANO – Cade la prima squadra del San Casciano Basket. Ma cade con onore.

Sul campo di Certaldo infatti, i padroni di casa vincono 70-64 contro la Micromec BSC Knights, in una partita nella quale il finale ha fatto la differenza.

“Dopo aver condotto per tre tempi con un margine di vantaggio ridotto, ma costante – dicono dalla società biancorossa nel commento al match sui suoi canali social – i Knights si sono dovuti arrendere ad un avversario che ha avuto il merito di non mollare mai e in più che buona vena nelle realizzazioni dall’arco”.

“Questa volta non ci sono stati cali di tensione o di concentrazione – proseguono – semplicemente gli avversari sono stati più concreti. Se una macchia vogliamo trovare, la bassissima percentuale di realizzazioni dalla lunetta, che dato il risultato finale e il grande numero di falli fischiati, indubbiamente ha avuto il suo peso”.

“Ci sia consentito solo notare un elemento che a nostro avviso ha turbato questa partita – tengono a dire dalla società sancascianese – dura, a tratti nervosa, ma mai scorretta: il pubblico che invece di limitarsi a sostenere con calore la propria squadra, cosa che ha fatto con ammirevole continuità, ha ecceduto nei confronti dei nostri atleti, come dimostrano le sanzioni irrogate dal giudice sportivo”.

“Partita diversa dall’andata – commenta coach Stefano Calandra – interpretata molto bene sul piano mentale, e offensivamente molto buona fino a 5 minuti dal termine, quando ha pesato anche la nostra poca esperienza a giocare partite in un clima rovente ( e caratterizzato da tanta maleducazione ) punto a punto contro una squadra rodata e collaudata da anni”.

“Difensivamente – nota il tecnico – non siamo riusciti a contenere i tiri piazzati da tre e, come era successo nel derby contro Impruneta, dopo essere stati avanti per buona parte della partita, abbiamo subito la loro maggiore e esperienza e fisicità, grazie alle quali ci hanno risucchiato, facendoci snaturare il nostro modo di giocare e trovare con difficoltà la via del canestro”.

“Tutto sommato – conclude Calandra – ricordare da dove siamo partiti l’anno scorso e pensare al nostro percorso e agli indubbi progressi sul piano del gioco e dell’atteggiamento fin qui fatti, deve essere motivo di orgoglio per me, per i giocatori e per chi segue e sostiene la squadra!”.

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