Federico Chiesa ha un sogno: accontentare suo padre ed andare alla Juventus.

Enrico Chiesa ha un sogno: portare suo figlio alla Juventus, unica squadra italiana a saper fare calcio – a suo dire – ma io che sono un po’ stronzo direi unica squadra italiana a potergli dare 4,5 milioni di euro annui a salire per i prossimi 5 anni. Questo è il nocciolo della situazione da almeno 2 anni a questa parte.

Chiunque dica o scriva cose diverse, mente sapendo di mentire.

Babbo Enrico era già d’accordo con Pantaleo e tutti erano contenti, tanto che il ragazzo improvvisamente intorno a febbraio/marzo 2019 aveva interrotto il suo straordinario rendimento per lasciar posto a un alter ego molto più teatrale, patetico e altalenante del precedente, “confuso dalle voci di mercato”.

L’arrivo di Commisso è stata una doccia gelata per il “clan” Chiesa, perché Rocco ha imposto il blocco della sua cessione per non passare alla storia come il presidente che arriva e la prima cosa che fa vende il miglior giocatore alla squadra rivale per eccellenza.

Ecco, Enrico Chiesa questa storiellina qui, l’ha presa in modo sereno, quasi olimpico. Ha cancellato tutti i numeri di telefono dei dirigenti viola, si è reso irreperibile per diverse settimane, non ha più voluto parlare con nessuno tranne che con Commisso (e previo appuntamento “coatto” preso da intermediari) con l’unica intenzione di farsi promettere questa benedetta cessione con 12 mesi di ritardo.

Il motivo di questa clamorosa quanto repentina incazzatura?

Enrico non digerì il fatto che Rocco, al suo arrivo, parlò di suo figlio senza interpellarlo. Rocco non avrebbe dovuto dire che Federico sarebbe rimasto a Firenze. O meglio, avrebbe potuto dirlo ma solo dopo aver parlato con lui.

Da qui si può tranquillamente capire che individuo sia diventato Enrico Chiesa.

Si arriva a giugno 2020. La Fiorentina è sotto pressione. Il valore di Federico sembra crollare rispetto a 12 mesi prima, il giocatore non ha continuità e se non cambia qualcosa non otterrà un grande indennizzo per la sua cessione.

Sono rimasti solo gli ultimi 24 mesi di contratto e tenerlo un altro anno significherebbe cestinare dai 15 ai 20 milioni di euro.

Arriva il momento di rinfrescare la “promessa di nozze”. Si ritorna a giocare, la Fiorentina garantisce alla famiglia Chiesa che manterrà la promessa, lo stesso Commisso quando parla di lui dagli Usa si esprime con tutti altri termini. E quando sbarca a Firenze dice chiaramente che il giocatore è sul mercato.

Improvvisamente Federico ritrova quella continuità che sembrava persa. E ritrova anche la forza per giocare esterno fluidificante a tutta fascia, in un 3-5-2 che lo obbliga a ripiegamenti continui che lui compie con abnegazione ritrovata e spirito di sacrificio antico.

Questi sono i fatti.

Certo che potremmo tenerlo ancora e portarlo anche a scadenza, volendo.

Certo che potremmo fare la voce grossa e non venderlo proprio alla Juventus, magari incassando molto meno ma col gusto di non dargliela vinta.

Ma Rocco non è così.

Rocco queste malizie squisitamente italiche le capisce fino ad un certo punto, poi tirerà l’acqua al mulino della sua proprietà. E cercherà di incassare il massimo dalla Juventus, com’è giusto che sia.

Quando uno sceglie quando giocare bene e quando giocare meno bene, quando uno ha il sogno di andare a giocare proprio dall’acerrima rivale, quando ha un padre (che ne cura anche gli aspetti contrattuali) che ha così tanto peso sui suoi comportamenti… .

Non può esserci alcun dubbio: bene levarselo di torno questo ragazzo e al più presto, alla migliore cifra possibile.

Grande perdita tecnica e poco altro.

Saremo così bravi da trovare dei sostituti all’altezza in così poco tempo?

Io non ho alcuna fiducia in Pradè, lo scrivo sempre. Ma stavolta credo proprio che… non si farà trovare impreparato.

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