l'allenatore uscente Filippo Lebri

TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – “Tenere fermi gli sportivi è dura. Però noi a Tavarnuzze ci siamo fermati subito, prima ancora che arrivassero le disposizioni più stringenti. La società da questo punto è stata esemplare, non ha cercato cavilli per andare avanti qualche giorno in più. Ed è stato giusto fare così”.

L’allenatore della prima squadra dell’Impruneta Tavarnuzze, Filippo Lebri, vive come tutti noi tra la voglia di tornare presto in campo e la prudenza perché si torni a giocare solo quando tutto sarà davvero finito, senza paure: “Ai miei ragazzi ho detto di stare in casa e mantenere la forma a livello muscolare con un po’ di esercizi. E di sfruttare quest’occasione per capire quanto è bello il senso di aggregazione, soprattutto adesso che ci manca. Quanto basti poco per non essere più gli stessi”.

“Credo – prosegue – che non sarà facile poter ripartire subito, anche se il trend migliorasse. Però quando potremo tornare in campo in sicurezza, noi ci saremo e saremo i primi a volerlo fare per provare a portare in fondo la stagione”.

Da neo-promossa a “zero rimborsi” l’Impruneta Tavarnuzze sta facendo comunque molto bene: “E’ una squadra dall’età media bassissima. Qualcuno dei ragazzi non aveva mai fatto questa categoria, qualcun’altro aveva smesso di giocare. Anche nei momenti più difficili si sono rimessi in carreggiata. Abbiamo qualche punto in meno di quanto meriteremmo anche per un po’ di ingenuità nostre. Ma siamo ancora attaccati al treno salvezza e, se ripartiremo, avremo cinque scontri diretti su sei da giocare e tutto può ancora succedere. Sono davvero orgoglioso dei miei ragazzi: preferisco veder loro crescere settimana dopo settimana che contare su giocatori più esperti per queste categorie”.

Se e quando si ripartirà, si diceba: “Questo momento così difficile e di stop totale spero faccia capire a tutti gli sportivi amatoriali e dilettantistici quanto sia bello ed importante il lavoro svolto ogni anno dai tanti volontari che tengono in piedi le ASD di ogni disciplina sportiva e come grazie a loro riescono a far fare sport a moltissimi bambini/e e ragazzi/e di ogni età…e spero che questo valore, visto ciò che sta accadendo, venga sempre più riconosciuto”.

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