È di poche settimane fa il mio articolo dove raccontavo che Firenze – come al solito – non si era mica resa conto di quel stava succedendo.

La Fiorentina doveva salvarsi, abbiamo preso Iachini appositamente, partite di sacrificio e brutte come quella contro la Spal ne avremmo viste molte altre.

Niente da fare.

A Firenze non capiamo.

Dopo due vittorie contro squadre importanti la gente già faceva i conti per andare in Europa League e quindi il pareggio di sabato 25 gennaio viene visto come una enorme occasione persa.

Non c’è niente da fare, questa città ha difficoltà a crescere.

Una città che non impara dai propri errori, che crede ancora di essere padrona del mondo perché ha avuto un passato straordinario, senza contare che il presente è molto molto diverso, non solo a livello calcistico.

Iachini ha ereditato questa patata bollente con i giocatori in ferie per 9 giorni se non erro, con soli 4 punti di vantaggio sulla terz’ultima e una serie di partite molto difficili davanti.

Abbiamo subìto 2 gol in 5 partite quando prima eravamo un colabrodo.

Abbiamo chiuso 3 partite su 5 con la porta inviolata.

Abbiamo passato il turno in Coppa Italia contro la super favorita Atalanta.

Abbiamo 10 punti di vantaggio sulla terz’ultima.

Non so veramente in 5 partite cosa si potesse pretendere di più.

Contro il Genoa abbiamo giocato male, la squadra non ha sbagliato approccio ma non è riuscita a concretizzare granché. E anzi, deve tutto al favoloso Dragowski, che col freddo sboccia come una stella alpina in mezzo al  nulla.

Se ripenso allo scorso anno quando tra i pali avevamo un improbabile ragazzotto che del portiere non aveva neanche una parentela lontana mi viene da ridere.

Non sono quindi due punti persi, tutt’altro.

È ulteriore fiducia conquistata, è ulteriore vantaggio nei confronti della lotta salvezza, è ulteriore sicurezza.

Certo che contro l’ultima in classifica in casa di solito è bene vincere. Ma ci sono giornate storte dove è importantissimo riuscire a portare a casa almeno qualcosa. E questo Iachini lo sa.

Non lo sanno invece un sacco di fiorentini che si incazzano con lui perché non ha avuto il “coraggio” di mettere Sottil o chissà chi altro.

Il mister è stato coraggiosissimo invece, proprio rinunciando a quell’istinto che avremmo avuto in tanti, quello di squilibrare la squadra per provare a vincere una partita che così tante volte siamo arrivati vicini a perdere.

Da registrare il bruttissimo episodio che ha visto uscire Castrovilli, per un disorientamento non ben definito a poco meno di mezz’ora dal termine.

Oggi il ragazzo verrà dimesso dall’ospedale, ma le sue belle 36 ore in osservazione per farsi rigirare come un calzino le ha fatte.

Del resto, se un ventenne ad un certo punto si accascia e ti dice che non capisce dov’è né perché ci sia tutta quella gente è anche giusto che ti prenda una bella paura e che si approfondisca più possibile.

Sembra però che non ci sia davvero niente di grave.

Confesso di essermi impaurito moltissimo e di non essere tuttora troppo tranquillo.

Il “traumatismo” non rilevato durante le fasi di gioco andrà prima rilevato e poi ben capito.

Da escludere la sua presenza contro Inter in coppa e contro Juve in campionato, ma non riesco a dispiacermene minimamente.

A me interessa che Gaetano stia bene e basta.

Dario Del Gobbo

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