Regressione totale.

La squadra, che paradossalmente ai primi di settembre aveva già un’identità e un senso, adesso è priva di qualsiasi spunto dignitoso.

Ribéry, un vero alieno paragonato a quel che abbiamo visto in tutti gli altri giocatori di movimento, è quasi spaesato da tanto nulla e finisce con l’incartarsi, inevitabilmente.

Vlahovic, già innalzato a salvatore della patria dai più, è ancora un ragazzotto acerbo, che non sfrutta minimamente la sua enorme stazza e che è molto discutibile anche nei movimenti.

Non mi aspettavo niente da questa trasferta, contro un Verona molto tignoso e con la seconda miglior difesa della serie A, ma soprattutto con una Fiorentina priva degli unici due individui degni di essere chiamati centrocampisti: provare a vincere una gara della massima serie con Badelj, Cristoforo (non male la sua prestazione) e Benassi penso che fosse un pensiero davvero troppo troppo erotico.

Ecco che quindi abbiamo facilmente localizzato il babbo e la mamma di questa sconfitta che oserei definire oscena più che altro per il modo con cui è arrivata, con uno scarto fin troppo stretto.

Montella non può continuare con questi passaggi a vuoto.

Sappiamo che la rosa è limitata ma qui sono troppe le partite in cui la squadra non dà niente, non produce niente, manca sotto ogni profilo.

Inammissibile che non si lotti neppure per pareggiare, non dico per vincere, contro una squadra come il Verona.

Pradè ha un contratto annuale. E a gennaio dovrà fare un grande lavoro per riequilibrare una rosa che al doppio del monte ingaggi dello scorso anno ha due punti in meno (anche se con un calendario quest’anno molto più sfavorevole) e che è mancante di almeno due uomini nel reparto più importante in assoluto, il centrocampo.

Rimangono da analizzare gli unici due aspetti positivi di questa terrificante trasferta.
Il primo è Dragowski.

Il polacco si dimostra per l’ennesima volta concentratissimo e molto valido sotto più aspetti: tra i pali, nelle uscite, in mischia. Deve migliorare un po’ con i piedi ma è abnorme la sua crescita e il paragone con Lafont non voglio neppure farlo perché sarei solo uno sciocco. Come paragonare Lirola con Cafu.

Il secondo è la certificazione ufficiale del “caso Chiesa”.

Montella a fine partita ha detto chiaramente che Federico non ha giocato perché non stava bene fisicamente né mentalmente. Già in settimana anche Joe Barone aveva rilasciato qualche parolina in più sulla materia.

È evidentemente finita l’ora della comprensione, è finita la pazienza nei confronti di un ragazzo che oggettivamente, a me ha purtroppo rotto le… .

I “vecchi” Della Valle avevano già fissato la sua cessione con la Juventus anche se in una delle loro ultime patetiche dichiarazioni avevano giurato il contrario. Federico avrebbe avuto un ingaggio intorno ai 5 mln di euro e la Fiorentina una sessantina di milioni.

L’arrivo di Commisso ha congelato tutto e questo ha totalmente scombinato i piani dell’entourage di Chiesa.

È giusto che un ragazzo cresciuto nelle giovanili della Fiorentina, che la Fiorentina ha fatto esordire nel grande calcio, che grazie alla Fiorentina ha conquistato la nazionale etc.etc.etc. sia così scontento nel dover rimanere 12 mesi in più a Firenze?

Giusto che non rilasci una dichiarazione, che sui social non figuri mai con la maglia viola addosso, che il padre non si presenti più allo stadio come faceva regolarmente in precedenza, che in campo le sue prestazioni siano continuamente altalenanti?

Federico rimane pur sempre un ragazzo, ma un ragazzo lautamente stipendiato, patrimonio della Fiorentina, che con 3 anni di contratto ancora in essere non può decidere autonomamente dove e quando andare via.

Non può deciderlo né lui, né suo padre: solo la dirigenza della Fiorentina può deciderlo. Nel 2019 i contratti valgono poco, ma ancora un pochino sì.

Se vorrà essere ceduto sarà accontentato, ma dovremo essere noi a decidere a chi e per quale cifra.

A quel punto saremo finalmente liberi di creare il nostro futuro sul vero fuoriclasse di questa squadra: Castrovilli.

Dario Del Gobbo

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