Un 3-5-2 forzato che non convinceva. Un palo dopo tre minuti che faceva subito partire un discreto giramento di scatole. Un Sottil che sembrava un alieno sia tattico che tecnico. Un primo tempo molto discutibile.

Ero già pronto ad arrabbiarmi soprattutto con Montella, che invece ha avuto un gran culo o aveva preparato tutto con precisione, non lo so.

Non mi interessa la verità, mi interessa quell’abbraccio finale in campo come in tribuna, di tutti gli uomini viola sempre presenti che sorridono e si danno pacche sulla schiena o che quasi piangono al fischio finale di una normalissima partita di fine ottobre.

Si “sblocca” finalmente anche il nostro amato presidente Commisso, alla prima vittoria vista dal vivo, giusta giusta per allontanare quell’alone scaramantico che già si stava avvicinando.

Temperamento, grinta e voglia di vincere, tutte qualità che nella storia recente della Fiorentina non esistevano e che stasera – proprio quando serviva – sono uscite fuori con prepotenza.

Questa meravigliosa cornice tanto importante quanto inattesa non ci sarebbe mai potuta essere senza un interprete assolutamente pazzesco: Gaetano Castrovilli.

Il giovane è protagonista dell’ennesima favolosa prestazione, con una crescita evidente in entrambe le fasi, cosa quantomai difficile da ritrovare in qualsiasi centrocampista europeo.

Stiamo parlando di un ragazzo capace di sbrogliare un pallone difficile in area piccola e allo stesso tempo di concludere in porta svettando di testa dal dischetto del rigore come un centravanti di ruolo.

Impressionante soprattutto l’atteggiamento mai presuntuoso, che per tutta la partita riesce a fare regolarmente la cosa giusta al momento giusto.

Tutti presenti, squalificati compresi, con Ribéry sugli scudi con urla e smartphone d’ordinanza.

Il nostro campione non era tenuto a venire a Sassuolo, evidentemente si è reso conto della sciocchezza commessa e ben sapendo di avere un enorme peso specifico nello spogliatoio ha voluto seguire i suoi compagni.

Presenza quantomai importante, vista anche la dedica del nostro gioiello al gol del pareggio.

Adesso rimane solo da convincere Montella che è ancora capace di allenare, che se vuole può uscire da quel 3-5-2 che sa gestire comunque bene ma che talvolta non si può attuare.

La situazione si complica ulteriormente, visto che Pezzella se non erro verrà squalificato per somma di ammonizioni e l’unico assente che rientrerà sarà il titubante giovane Ranieri.

Troppo importante rimanere aggrappati alla “parte sinistra della classifica” fino alla fine di dicembre.

Sono stra-sicuro che se chiudiamo il girone d’andata vicino alle zone europee avremo quei rinforzi di livello che ci potranno permettere di trasformare quello che doveva essere un banale anno di assestamento in qualcosa di più.

Dario Del Gobbo

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