BARBERINO TAVARNELLE – Al suo Certaldo manca davvero un soffio, dopo un campionato di vertice, per conquistare la Promozione.

In testa al girone C di Prima categoria infatti, le “cipolle certaldesi” sono a un passo dal sogno cullato per tutto l’anno.

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Fra le maglie viola in trepidante attesa ce n’è anche una “made in Tavarnelle”: Matteo Chiostrini, 24 anni, professione attaccante.

Tavarnellino, giovanili a Tavarnelle: poi Sambuca, un anno di stop per un infortunio al ginocchio, due anni a Barberino (dove è una delle assenze che più pesano nelle difficoltà dei ragazzi in arancio) e da quest’anno in maglia certaldese.

Dieci reti stagionali e un contributo decisivo alle fortune della squadra guidata in panchina da mister Alberto Ramerini: SportChianti lo ha incontrato durante la pausa del campionato, in attesa di ripartire con l’ultimo, grande ostacolo finale. Lo scontro diretto contro l’Incisa.

Matteo, che voto daresti alla stagione del Certaldo fino ad oggi?

“Non spetta a me dare un voto a questo Certaldo, spetterebbe al mister o comunque alle persone che ci hanno seguito. Io voglio solo dire che fino ad ora (non è finita dato che dopo la sosta di Pasqua c’è lo scontro diretto con l’Incisa) è stata un’emozione e un onore aver fatto parte di questo gruppo e di questa società. C’è stato impegno da parte di tutti fin dall’inizio, in primis la società che non ci ha mai fatto mancare niente, ci è sempre stata vicina. E poi del gruppo: nonostante tutti lavorino o studino, grande la presenza a tutti gli allenamenti. Con impegno, determinazione e sacrificio: questo insieme di cose ha determinato i risultati ottenuti fino ad ora”.

Ti aspettavi un’annata di vertice così?

“Non mi aspettavo un’annata così. Anche se l’obbiettivo era questo nessuno ci avrebbe scommesso un centesimo: perché, si sa, il calcio è strano, e comunque il campionato non è semplice perché sono tutte squadre competitive. Ogni partita per noi è stata una guerra, non ci siamo mai permessi di sottovalutare nessuno”.

Adesso che manca davvero un soffio, a cosa deve stare attenta la squadra?

“E’ quasi fatta, dobbiamo scrivere quasi perché ancora la matematica ci impedisce di festeggiare. E per questo dobbiamo dare merito all’Incisa, che sta disputando un campionato favoloso. E proprio con i nostri rivali stagionali domenica 28 aprile potrebbe essere il giorno della festa; ovviamente basterà un pareggio, ma comunque il nostro intento è quello di vincere anche questa battaglia”.

Come hai visto le squadre chiantigiane nel girone? Hai un pronostico sul loro finale di stagione?

“Ho visto delle buone squadre, che si stanno lottando la zona tranquilla della classifica: quindi per loro saranno decisive queste due giornate; non voglio fare pronostici, ma spero che riescano tutte a rimanere in questa categoria”.

E per il prossimo anno… hai già deciso cosa farai?

“Non voglio parlare di quello che farò il prossimo anno. In questi anni ho subito due gravi infortuni, mi sono rotto tutti e due i crociati e sono rientrato quest’anno dal secondo. Non avrei mai pensato di arrivare a giocare tutte queste partite e riuscire a segnare fino ad ora 10 reti. Per questo devo ringraziare in primis la mia famiglia, la mia ragazza che mi è sempre stata accanto nel periodo della riablitazione. E poi il presidente Massimo Boschini, il direttore Michele Gangoni, il mister Alberto Ramerini, tutti i miei compagni. Per aver avuto fiducia in me all’inizio e durante l’anno: spero di aver ripagato la loro fiducia”.

Matteo Pucci

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