LASTRA A SIGNA – “And she’s buying a stairway to heaven, there’s a sign on the wall, but she wants to be sure” (“E lei sta comprando una scala per il Paradiso, il suo destino è segnato, ma lei vuole esserne sicura”)…

Servono i versi immortali dei Led Zeppelin per raccontare la lunga scalata del Grassina verso il Paradiso, durata più di venti anni: quella Terra Promessa, quell’Eden che pareva quasi irraggiungibile adesso è concretezza, è realtà.

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Una scalata che è partita dalla Prima Categoria e che ha visto il suo epilogo con l’arrivo in Serie D, la massima categoria dilettantistica nazionale.

E allora non ci accusate di blasfemia se paragoniamo il Grassina di mister Innocenti e patron Zepponi alla Stairway to Heaven dei Led Zeppelin.

In fondo, nel popoloso paese di Bagno a Ripoli, la vena realizzativa di Bruni e Baccini è esaltante come un riff di Jimmy Page, il ruggito delle Brigate Rossoverdi (tifoseria sempre più numerosa e colorata, anche oggi presente in gran quantità a Lastra a Signa) vale come un assolo di Robert Plant, e un’accelerazione di Bellini o Torrini è più rock di un colpo di batteria di John Bonham.

Poi arriva la cronaca: un Grassina meno brillante del solito sbanca il Comunale di Lastra a Signa e conquista con un turno di anticipo la Serie D, assaggiata una volta sola, nella stagione 1996-97 e dimenticata troppo velocemente.

Una gara spigolosa, a causa anche di un terreno di gioco più che rivedibile, ma che alla fine premia la caparbietà rossoverde: decisivo il rigore di Bruni al 60’ dopo un fallo di mano in area di rigore del capitano biancorosso Olivieri.

Prima del gol, un primo tempo poco vivace, con gli ospiti che cercano di fare la gara e si affidano soprattutto alle sgroppate del promettente Cattani, ma che non trovano fortuna in area di rigore.

Nella ripresa i rossoverdi accelerano e arrivano alla conclusione con Bruni, ma Giovanniello manda in corner: dall’angolo conseguente Villagatti appoggia per Torrini che va di testa, ma la palla viene salvata sulla linea.

È il preludio al gol che arriva esattamente all’ora di gioco, grazie al rigore trasformato da Bruni. Poi il Grassina gestisce, pregusta la festa che esplode al fischio finale del signor Iacopetti di Pistoia.

Per un pomeriggio, le tribune del Comunale di Lastra a Signa si trasformano nel “Pazzagli” di Ponte a Niccheri, fortino dei rossoverdi. È un tripudio di cori, sciarpe, bandiere. E’ Serie D.

Sì, il Grassina era decisamente destinato a vincere il campionato: “Il suo destino è segnato, ma vuole esserne sicura…”

Lorenzo Topello

IL TABELLINO: 0-1

LASTRIGIANA (4-4-2): Giovanniello, Vanzi (47’ Perna), D’Angelo (65’ Crini), Olivieri, Sanni, Iaquinandi (46’ Fantoni), Bellini (70’ Ambrosino), Francini (72’ Tofanari), Terzani, Fejzaj, Berti. A disp.: Rizzo, Mazzoni, Di Tommaso, Roselli. All.: Ghizzani.

GRASSINA (4-3-3): Burzagli, Stella, Fani (70’ Meacci), Villagatti, Benvenuti, Torrini, Degli Innocenti, Nuti (56’ Caschetto), Cattani (83’ Giannelli), Bruni (70’ Kthella), Bellini. A disp.: Merlini, Martellini, Fabbrini, Dall’Olmo, Vannoni. All.: Innocenti.

ARBITRO: Iacopetti di Pistoia, coad. da Chiesi e Misson di Prato.

RETE: 60’ rig. Bruni.

NOTE: Ammoniti Olivieri, Terzani, Benvenuti. Tiri in porta 0-2. Tiri fuori 2-5. Angoli 1-6. Fuorigioco 1-9. Recuperi 0’+4’.

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