Roberto Malotti, domenica 2 dicembre torna sulla panchina del San Donato Tavarnelle

TAVARNELLE – Arriva al campo insieme al suo fedele Taro, tre anni di esuberanza canina.

Si sente a casa Roberto Malotti a Tavarnelle, lo dirà più volte nella chiacchierata che facciamo alla vigilia del suo ritorno ufficiale sulla panchina del San Donato Tavarnelle.

Domenica 2 dicembre tornerà a sedersi lì, sulla “prua” della squadra gialloblù. Capitano di un vascello di fedeli pirati. Con un secondo come Simone Gori, che nelle ultime sei settimane ha svolto il suo lavoro alla grande.

E sarà come se non si fosse spezzato il filo da quel 19 maggio. Dal quel rigore tirato sul palo da Nicola Pozzi nella finalissima di Coppa Italia. Dalla cena per celebrare una stagione memorabile, con le lacrime di chi avrebbe voluto ripartire con lui anche quest’anno.

Ma, lo abbiamo già scritto, certi amori (per dirla con Antonello Venditti) non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. E Malotti è tornato. Per un progetto tecnico, certo. Ma soprattutto per l’amore che nutre verso questa realtà.

Mister, un ritorno che possiamo definire come…

“Torno qui come tifoso prima di tutto. C’è qualcosa di speciale che mi lega a questi luoghi, in cui sono ritornato soprattutto per passione. Era l’unica società che poteva convincermi a ripartire”.

Che gruppo ha trovato dopo queste prime 14 giornate?

“Buono. Sulla squadra ancora non posso esprimermi, dobbiamo lavorare insieme. In che modo? Nell’immediato sui fondamentali, organizzazione, mentalità, affiatamento”.

Che “vestito” intende darle? Ha già qualche idea tattica?

“Intanto vediamo se le mie idee possono andare di pari passo con i giocatori. Io parto sempre dalle qualità individuali, cercando di far rendere ciascuno al massimo delle sue possibilità”.

Ha già in mente un obiettivo?

“Il mio obiettivo, che cerco di trasmettere sempre a chi mi sta intorno, nello sport come nella vita, è quello di fare il meglio possibile. Nessuno deve pensare che si possa vivere di rendita. Fino all’ultimo minuto, fino all’ultimo secondo, ci può essere un miglioramento”.

Queste ultime settimane, con il suo ruolo già ufficializzato ma con Simone Gori in panchina, sono state un qualcosa di poco usuale. Come le ha vissute?

“A Simone sono molto legato, con lui c’è un rapporto di stima intenso, la vediamo allo stesso modo su tante cose. Diciamo che al di là dei ruoli, siamo collaboratori l’uno con l’altro”.

Roberto Malotti con patron Fabrizio Fusi

Con Carnevale e Favilli out fino a fine stagione tornerete sul mercato?

“Abbiamo perso due calciatori sui quali facevamo grande affidamento. Non sono state belle notizie. Cercheremo di ovviare, cercando qualcosa che ci serve per davvero”.

Domenica arriva il Ponsacco. Si lavora in modo particolare in vista dell’arrivo della prima in classifica? Con gli ex Caciagli e Colombini che sono andati via non senza polemiche…

“Affrontiamo una squadra così forte e preparata che gli stimoli vengono da soli. Animi caldi? Si trova una squadra con undici giocatori, i due ex a questa società hanno dato tantissimo: li saluteremo e li abbracceremo come è giusto fare”.

Matteo Pucci

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