Rallentiamo un po’, ma non troppo.

Non possiamo pensare di vincerle tutte, possiamo però pensare di fare dei passi in avanti ogni volta. E anche a Brescia qualche di buono si è visto.

La Fiorentina è settima in classifica, alla pari con altre due squadre a soli due punti dal quinto posto dopo aver già incontrato – ricordiamolo – Atalanta, Juventus e Napoli.

È stata una partita ruvida, che abbiamo controllato benissimo tranne per quel colossale svarione che poteva costarci molto caro sul quale siamo stati salvati dal VAR.

Montella clamorosamente lucido, squadra che non rischia niente e che purtroppo deve far fronte ad una stortissima serata dei suoi interpreti offensivi.

Chiesa e Ribéry sono abulici e spenti, il giovane nazionale oltre a giocare forse con qualche problema fisico, palesa sempre più problematiche di concentrazione. Tiri sballati, pochissima precisione, l’ennesima (palese) simulazione. Inutile che s’incazzi tanto, la situazione è chiara. Non è sereno.

Chiesa è l’unica spina nel fianco di una formazione e di un ambiente che si è totalmente ribaltato, uno dei club con miglior prospettiva futura di tutta la Serie A. Sarebbe l’ora di andare a parlare coi dirigenti ed a mettere fine a questo ridicolo “muro contro muro” che non ha senso, se pensiamo soprattutto che questa è la squadra che lo ha fatto crescere, esordire, giocare e guadagnare la nazionale.

Visto dunque che i titolari non incidono, Montella decide di osare di più inserendo prima Vlahovic per Chiesa e poi Sottil per un buon Lirola. Il giovane esterno ha spazio e sembra molto ispirato, ha ben tre palloni buoni da servire al centro ma ogni volta non riesce ad essere preciso e cattivo come serve.

Vlahovic dopo una mezz’ora francamente deludente si trova a deviare il tiro a botta sicura di Castrovilli al 97′ che sarebbe sicuramente valso i tre punti… .

Nel riguardare l’azione al replay si nota come il giovane serbo addirittura si giri quando il centrocampista tira: inspiegabile.

Sono due giovani che dovranno crescere e giocare di più, mi auguro che Montella non li faccia navigare nei complimenti che anche ieri si sono sprecati (soprattutto per Sottil) e sono sicuro che in futuro ci faranno vincere diverse partite, ma questo non è l’impianto di gioco giusto per entrambi, soprattutto per il serbo.

Dusan è un ragazzo di grande fisico, deve essere servito con palloni alti provenienti dal fondo, difficile per lui fare il gioco di Chiesa e Ribéry.

Così come Sottil: è un calciatore di profondità. Così come è stato per Chiesa e Bernardeschi, anche per lui si schiuderanno prima o poi le porte del campo, ma all’inizio dovrà soffrire e sacrificarsi tanto, come fece nella prima contro il Napoli.

Ad occhio nudo sarà sembrato il solito schifoso 0-0 sul campo di provincia, ma rimango di ottimo umore per il futuro. E chi mi legge sa quanto sia raro, il mio buon umore.

Speriamo che siano sensazioni giuste, domenica prossima arriva la Lazio, una squadra che teoricamente parte con ambizioni ben diverse dalle nostre e che potrebbe farci capire subito a quale dimensione apparteniamo.

Dario Del Gobbo

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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