CERBAIA (SAN CASCIANO) – Fabrizio Polloni da Cerbaia è andato ancora una volta in Mugello ad arricchire un curriculum personale pazzesco.

Più di cento chilometri tra andata e ritorno, quattro volte a settimana, per compiere un’altra impresa delle sue: alla guida del San Piero a Sieve, domenica scorsa, ha conquistato il suo 16° trionfo in campionato, il 5° da allenatore, dopo gli altri da implacabile bomber.

Quello che ha fatto coi biancorossi quest’anno è stato qualcosa di incredibile: è arrivato a novembre, con la squadra al terzo posto e staccata di 5 punti dalla capolista Gallianese.

Dopo un solo allenamento, si è giocato lo scontro diretto, perdendolo con un rigore sbagliato al 95′ e con la squadra scivolata a quel punto a -8 dalla vetta.

Eppure dopo è scattato qualcosa di incredibile: 17 vittorie e un pareggio in 18 partite per arrivare a conquistare la Prima Categoria con una giornata di anticipo in una delle piazze storiche del calcio mugellano.

“E’ stato un crescendo – spiega Polloni – l’abbiamo vissuto di partita in partita. Il primo obiettivo che ci siamo dati sono stati i play-off, poi di provare a giocarli in casa. Poi abbiamo provato direttamente a vincere il campionato e ci siamo riusciti. C’è tanto entusiasmo a San Piero a Sieve: contro la Gallianese allo stadio c’erano mille persone, nemmeno ai tempi dell’Eccellenza. Si è risvegliato un paese”.

Come allenatore Polloni ha vinto su tutte le panchine su cui si è seduto: ha cominciato a Cerbaia, quindi Audace Legnaia, Audax Rufina e Sagginale: “Ognuna di queste vittorie ha un sapore particolare. Forse quella col Legnaia è stata la vittoria più dura, ottenuta con una squadra a costo zero e con tantissime quote. A conferma che nel calcio non si vince soltanto coi soldi: quando non ci sono quelli, si possono tirare fuori altre armi. Ma anche la vittoria a Sagginale partendo da -11 rispetto al primo posto. Ma come dimenticare quella di Cerbaia, con 83 punti messi insieme, con 27 vittorie in 30 partite?”.

Impossibile non chiedere a Polloni anche un giudizio sul finale di stagione delle tante chiantigiane in corsa in Prima e Seconda Categoria: “Sulla Prima per me è difficile esprimermi, perché in corsa per la salvezza ci sono tante squadre a cui sono molto legato: il “mio” Legnaia, la Grevigiana del mio amico Guidi, anche se ovviamente io faccio il tifo per il Cerbaia prima di tutto. Ho visto spesso il Cerbaia quest’anno, specie a inizio stagione, e mi meraviglia vederlo laggiù in fondo, perché credo che sia una buona squadra e fino a qualche domenica fa sembrava essere vicino a salvarsi. Sarà dura, ma faccio il tifo per loro”.

Poi un occhio anche alla Seconda: “Da ex di tante squadre, faccio il tifo in questo caso anche per la Sancascianese. In questo caso è stato un fenomeno Duccio Becattini a riportare grande entusiasmo in un ambiente che conosco bene. Ha risvegliato un paese e il resto l’hanno fatto la squadra e la bravura di allenatore come Mannucci”.

Gabriele Fredianelli

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