SAN CASCIANO – A fine aprile a Montecampione (Brescia), si è tenuta l’attesissima seconda edizione de “Il Trofeo delle Nazioni”, manifestazione internazionale di enduro organizzata in onore di Augusto Taiocchi, il pluripremiato campione off road degli anni ’70 e ’80.

L’evento, curato da Claudio Terruzzi, amico di Taiocchi e pilota di enduro e rally africani, ha visto la partecipazione per l’Italia, insieme ad altri piloti, del sancascianese Luigi Mazzoni (classe 1957), che in sella alla sua KTM 500 cc del 1981 si è classificato al quinto posto su 160 partecipanti.

“Una grandissima soddisfazione – dice con emozione Luigi – ottenere questo risultato in uno dei circuiti più famosi del mondo, che per me rappresenta il coronamento di un percorso iniziato tanti anni fa”.

La lunga esperienza motociclistica di Luigi iniziò a Firenze nel ’73, quando aveva quattordici anni e salì in sella alla sua prima moto Gilera 50 cc, affidandosi agli insegnamenti del preparatore fiorentino Fabrizio Guidotti, nonché fondatore della casa motociclistica italiana “Fabrizio”.

Erano gli anni di massima popolarità della motocross, la nuova disciplina motoristica di gran moda soprattutto tra i giovani, e ben presto Luigi si lasciò trascinare dall’onda, saltando di sella in sella: dalla Romeo Fabrizio 50 cc alla Romeo Fabrizio 125 cc, fino alla guida della Beta 250 cc.

Nel ’77 con la Beta 250 cc si è aggiudicato il bronzo al campionato italiano dei cadetti, e l’anno successivo, ancora alla guida della Beta 250 cc, è salito sul terzo posto del podio del campionato italiano “junior cross”.

Nel ’79 poi arrivò il momento tanto atteso della “Regolarità” (termine utilizzato fino agli anni settanta per indicare le attuali gare di “Enduro” su percorsi prevalentemente sterrati), anno in cui riuscì vincitore del campionato italiano “La Regolarità” con una beta 350 cc.

Diventato pilota professionista dall’80, Luigi non si scorderà mai i sei giorni del mondiale all’Isola d’Elba, dove, a causa di un problema al cambio, perse tutti i vantaggi accumulati per la prima posizione assoluta, classificandosi 55esimo nella categoria 500 cc.

Nonostante le aspettative deluse sul mondiale, ha continuato a correre da professionista fino all’83, quando si è ritirato dalle piste.

Ma nell’88, grazie all’esperienza accumulata nel tempo su moto e competizioni, Luigi è stato convocato come meccanico nel team nazionale di specialisti ed esperti, per assistere il pilota azzurro Corrado Maddii al mondiale di motocross.

“Ho continuato a fare il meccanico nel Team Italia fino al ’94 – ricorda con emozione Luigi – e ho tirato su i campioni Alessio Chiodi e Andrea Bartolini. È stata una vera soddisfazione”.

La passione per la motocross non ha mai abbandonato Luigi, pilota in giro per il mondo e padre di due figli, portandolo nel 2004 fino alla California, al Glen Helen Raceway di San Bernardino, per partecipare con la 500 cc al Mondiale d’Epoca.

Dal 2015 poi, con la nascita della azienda “Speedy Mousse”, che Luigi gestisce con l’amico Giuseppe Zecchi, è impegnato nella produzione di mousse per motocross esportate in tutto il mondo.

Insomma, per riassumere in una frase cosa significa la moto per Luigi? “Da uno a dieci… undici!”

Cosimo Ballini

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