Duccio Becattini da allenatore (insieme a Filippo Bianchi) di SPort Insieme

SAN CASCIANO – La notizia circolava da giorni, serviva però l’ufficialità del consiglio della Us Sancascianese per renderla definitiva. Che è arrivata.

Duccio Becattini lascia il calcio giocato a soli 24 anni e diventa ds di prima squadra e Juniores in quella Sancascianese (presieduta da oltre un decennio dal padre, Aldemaro) in cui svolgeva già il ruolo di responsabile scuola calcio.

E la sua prima mossa è… con il botto: il nuovo tecnico gialloverde sarà infatti proprio Paolo Mannucci, vincitore lo scorso anno in Seconda categoria in quel Cerbaia dove Duccio ha tirato gli ultimi calcio da dilettante. Un vero e proprio “specialista” di vittorie.

La gioia per l’ultima rete in maglia Cerbaia, alla penultima di campionato di questa stagione

Entusiasmo travolgente, grande dinamicità e passione, Duccio in questi anni si è distinto per tantissime iniziative di successo a San Casciano.

Dalla Champions Cup Fratres di calcio a 7 (attualmente in corso l’edizione 2018) che porta centinaia e centinaia di spettatori al campo sportivo di viale Garibaldi in estate, alla creazione (nsieme a Filippo Bianchi) di Sport Insieme, la squadra che “mixa” normodotati e diversamente abili, in un qualcosa di unico e magico.

SportChianti lo ha incontrato e, insieme a lui, ha tracciato il percorso fatto fino ad ora e messo le basi per quello che c’è davanti.

Duccio Becattini, nuovo direttore sportivo della Sancascianese. Presa la grande decisione: addio al campo e scrivania…

“Decisione non facile da prendere. Lasciare il campo a 24 anni è complicato, ma era un’idea che avevo da tempo. Da tempo con il Cerbaia, ogni estate con i fratelli Presciutti e il ds Delle Donne, si parlava di eventuali ruoli dirigenziali. Ci fu un bel pressing per la scuola calcio, che poi ho deciso di fare a San Casciano. Devo ringraziarli se sono arrivato a questa decisione: i primi a vedere in me una figura di questo tipo sono stati loro. Nonostante a Cerbaia sia stata come una sorta di seconda famiglia, con San Casciano ho un legame fortissimo. E’ la squadra per cui ho tifato fino da bambino. E quindi scegliere il gialloverde è venuto da sé”.

Quale il suo ruolo in società? Manterrà anche quello precedente?

“Sarò direttore sportivo di prima squadra e Juniores. Per la scuola calcio continuerò a ricoprire il ruolo di coordinatore, pian piano lasciando ad altri. Per quest’anno sarò comunque la figura di riferimento, anche se sul campo (agli allenamenti e alle partite) ci saranno altri collaboratori”.

Paolo Mannucci in panchina con il Cerbaia: quest’anno vestirà di gialloverde

Intanto partiamo dall’allenatore. Addio a Dainelli e arrivo di Mannucci vincitore del campionato con il Cerbaia…

“E’ stata una scelta difficile, perché Simone Dainelli è un amico, ci siamo sentiti durante tutta la stagione. Lo stimo moltissimo, sia come giocatore (sono stato compagno di squadra) che come allenatore (mi ha allenato). Il budget però è stato ridotto rispetto al 2017/18, quindi non avevo l’esperienza per garantire a Simone una squadra. Mi serviva un tecnico che, con il suo nome e la sua caratura in questa categoria, potesse attrarre giocatori adeguati. Dopo anni di play out era difficile convincere i giocatori a venire qua. Paolo Mannucci è allenatore perfetto per la Seconda categoria: negli ultimi cinque anni l’ha vinta quattro volte e una volta è arrivato ai play off. Nonostante questo per me Dainelli ha futuro splendente come allenatore, la stima nei suoi confronti è invariata: ma adesso serviva un allenatore che catalizzasse qui giocatori importanti”.

Si è già messo al lavoro? Arrivi? Partenze?

“Sì, ho già incontrato la rosa dello scorso anno. Il piano è ripartire dai giovani del paese, che possano fare prima squadra e Juniores, e naturalmente “condire” questa presenza gialloverde con certezze da categoria, ovvero giocatori che abbiano già maturato esperienze, magari vinto qualche campionato. Vorrei trasmettere ai più giovani un tipo di mentalità, responsabilizzarli a pensare da giocatori”.

Quale infine la “filosofia” della Sancascianese 2018/19? Lo scorso anno si partì per arrivare in alto, poi sappiamo come è andata a finire…

La filosofia sarà questa: ripartire dai ragazzi facendogli cambiare mentalità. La Sancascianese è un nome importante, ha forse il più bell’impianto della provincia, fa male vederla in Seconda categoria. Il nostro paese deve poter aspiurare a qualcosa di più, ma è cosa che non si ottiene in un giorno. Obiettivo è uno: per il futuro cercare di portare in prima squadra più ragazzi possibile dal nostro vivaio. Che non si riesca a trovare undici sancascianesi adeguati per la Seconda categoria in un comune con 17mila abitanti è assurdo. Bisogna lavorare meglio, compattare scuola calcio, settore giovanile e prima squadra. Per il prossimo anno non abbiamo grosse pretese, so che abbiamo un allenatore abituato a vincere: ma vogliamo innazi tutto evitare i play out. Se verrà qualcosa in più vedremo”.

Matteo Pucci

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