Da sinistra, il presidente del San Polo Carlo Viviani Della Robbia, mister Francesco Pucci, il ds Giacomo Bartoli

SAN POLO (GREVE IN CHIANTI) – Non vuol sentire parlare di “corsa a due” per la vittoria del campionato nel girone A di Terza categoria. Perché secondo Francesco Pucci, mister del San Polo, non ci sarà solo il Capraia a giocarsela, ma anche il San Vincenzo a Torri.

Dopo la vittoria di domenica scorsa contro la Duccio Dini al comunale di San Polo, è arrivato il momento di fare una bella chiacchierata con il tecnico biancorosso.

Al primo anno sulla panchina sanpolese, dopo la lunga esperienza mercatalina, si trova adesso davanti a un finale di stagione rovente. Stimolante e avvincente.

Che inizierà già da lunedì prossimo, sul campo del Calenzano Calcio, in un turno in cui proprio la capolista a pari merito, il Capraia, riposerà: mettere in cascina tre punti sarebbe quindi oltremodo importante, anche come pressione sugli avversari.

Mister, vittoria di importanza capitale quella di domenica contro la Duccio Dini…

“Vittoria importantissima soprattutto perché abbiamo staccato loro di 10 punti, una rivale diretta per la corsa playoff, che è l’obiettivo che ci siamo dati con la società a inizio anno. Samo riusciti ad agganciare il Capraia, una bella soddisfazione: nella mia carriera di calciatore non sono mai stato primo in classifica, poco anche come allenatore: vuol dire che qualcosa di buono lo stiamo facendo. Da qui a dire che vinciamo il campionato però ce ne passa. C’è stata anche la soddisfazione di battere il Duccio Dini: per me, per l’ennesima volta; per i ragazzi; per il San Polo che con loro, lo scorso anno, aveva perso due volte”.

A questo punto della stagione si può fare una prima valutazione della sua esperienza a San Polo: come la racconterebbe?

“Sta andando a gonfie vele. Vengo da un ambiente, Mercatale, dove al di là dell’aiuto di Mauro Consigli, il mio “babbo” a livello calcistico sia da giocatore che da allenatore, gestivo tutto da solo. Fino a spegnere le luci e chiudere il campo. A San Polo ho a disposizione un gruppo di dirigenti, accompagnatori, persone che ci seguono con passione, a partire da Carlo, il presidente: c’è Roberto che è sempre a disposizione e pensa a tutto lui; Alessio e Mirko che mi aiutano sempre negli allenamenti, con il secondo che è una sorta di vice allenatore; Angelo che è addetto al campo. Un grosso aiuto per la gestione dei ragazzi arriva dal ds Giacomo Bartoli e dal dg Stefano Focardi, che mi tolgono tante incombenze. Ognuno qui ha il suo ruolo, la pensa alla stessa maniera, e quindi c’è una gestione lineare e organizzata: e questo poi viene rispecchiato in campo. Certo, i risultati aiutano…”.

Ora si apre una sorta di mini campionato, con voi e il Capraia che partite appaiati, ma li avete già battuti all’andata: cosa si aspetta da qui alla fine?

“E’ vero che siamo a 40 punti entrambe, è vero che all’andata li abbiamo battuti, ma penso che il Capraia abbia qualcosa in più. Perché è il secondo anno che lavorano con lo stesso gruppo e lo stesso allenatore: a livello di gioco, di interpretazione delle partite, hanno avuto più tempo per stare assieme. Sono una squadra, inoltre, che si è rinforzata a gennaio con innesti importanti. All’andata abbiamo vinto una partita “sporca”, nella quale il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio, ma venne premiato il grande atteggiamento dei miei ragazzi. Siamo due squadre che alla fine di tutto si equivalgono: anzi tre, perché inserisco anche il San Vincenzo a Torri, che per me è ancora in corsa. Tutte le domeniche la situazione può cambiare; il Capraia ha anche la Coppa, spero che gli possa drenare un po’ di energie. Sarà, comunque, una lotta a tre fino alla fine”.

Se e dove pensa che possa migliorare la sua squadra?

“Abbiamo tanti aspetti su cui migliorare, perché vinciamo le partite ma possiamo migliorare la prestazione. Abbiamo buona gamba, sappiamo stare bene in campo ma ci manca ancora un po’ di coraggio, sia con che senza palla. Dobbiamo cercare di prendere qualche gol in meno (14 gol subiti finora, n.d.r.), anche perché molti li abbiamo regalati. Attenzione e cinismo ci avrebbero fatto prendere metà delle reti che abbiamo subito. A livello offensivo facciamo bene, ma serve essere più armoniosi nella manovra perché per ora andiamo un po’ troppo a strappi. E poi mettere in campo un po’ più di cattiveria sportiva, soprattutto in certe partite: mi piacciono giocatori corretti, che non protestano con gli arbitri, ma che in campo mettono agonismo”.

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