GALLUZZO – Mercoledì scorso, nel clamoroso 7-5 in trasferta del suo Audace Galluzzo sul campo del Casellina, Samuele Bandini ne ha segnati addirittura sei.

E se pensiamo che era la sua prima partita in gialloblu, alla ripresa dell’attività dopo alcuni anni di pausa (ultima squadra era stato il Polisportiva Barberino prima ancora della fusione e che diventasse Libertas Barberino Tavarnelle), si capisce bene che è accaduto qualcosa di straordinario.

Ne parliamo con lo stesso Bandini, che mantiene piedi ben saldi per terra. E idee chiare.

Sei reti in una gara ufficiale. Ti era mai capitato?

“No, non mi era capitato. O meglio, diciamo di sì ma… solo in allenamento”.

Vediamo se hai buona memoria: ce le descrivi?

“Tre li ho fatti tagliando dietro la difesa, ritrovandomi tu per tu col portiere (la mia specialità); uno, mi sono ritrovato nel momento giusto al posto giusto, e mi è bastato appoggiarla in mezza rovesciata. Uno dal limite dell’area dopo un assist meraviglioso del mio terzino, l’ho messa sotto la traversa. Uno su calcio di punzione. Tutti di mancino chiaramente…”.

Sensazioni durante e dopo la partita?

“Sensazioni positive a livello singolo, dopo tre anni di inattività calcistica per motivi personali direi che sono abbastanza contento del risultato individuale. Direi però che a livello di squadra e di compattezza dobbiamo lavorare ancora moltissimo: abbiamo una rosa ampia e veramente di qualità, con giocatori di grande livello e di esperienza”.

Era la tua prima partita con la maglia dell’Audace Galluzzo: non è che adesso le aspettative… si sono alzate?

“Beh sono sempre lo stesso ragazzo di prima e non mi sento di aver fatto abbastanza. So che dovrei godermi il momento ma non riesco, non ho fatto vedere ancora nulla. Va dimostrato partita dopo partita, niente succede per caso”.

Obiettivi per questa stagione?

“Il nostro obiettivo è quello di vincere il campionato, e lo dico senza peli sulla lingua. Personalmente penso che è giusto avere progetti ambiziosi,ma dobbiamo dimostrare partita dopo partita che ci meritiamo un traguardo così bello. Anche perché… come si mangia un’elefante ? Un boccone alla volta!”.

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