Le origini di questo sport sono piuttosto discusse.

Alcuni dicono che fosse una tecnica usata dai pescatori delle Hawaii, altri pensano che sia nato inconsapevolmente quando un istruttore di surf si avvalse della pagaia per seguire meglio i suoi allievi in mare.

Fatto sta che appena l’ho visto, me ne sono innamorato. Sia perché sono attratto da qualsiasi attività che abbia a che fare con l’equilibrio, sia perché l’idea di stare in piedi sull’acqua la trovo irresistibile.

Si chiama Standing Up Paddle (SUP), che vuol dire semplicemente “remare in piedi”. Necessita di una tavola un po’ più grande di quelle da surf per sostenere il nostro peso anche senza la spinta dell’onda, e una pagaia come propulsore.

Ho fatto le prime esperienze a Baratti, dove qualche anno fa ho conosciuto Tommaso Pucci titolare del ToscanaSup (www.toscanasup.org), la cui attività principale è proprio organizzare escursioni turistiche lungo la costa e sugli specchi d’acqua più belli che abbiano in Toscana e non solo.

Con il suo fare amichevole mi ha fatto conoscere questa disciplina e in seguito guidato nell’acquisto della tavola, che già voglio vendere (scherzo Tommy!).

Recentemente ho avuto il piacere di accompagnarlo, insieme a un paio di amici, in un escursione esplorativa del fiume Serchio, che nasce dell’Appennino per disperdersi in mare dopo aver attraversato Lucca.

In meno di una giornata abbiamo percorso circa venticinque chilometri, tra piccole rapide e tratti molto rilassanti, in mezzo a una vegetazione vivissima e una straordinaria fauna ittica e aviaria.

Mentre il cielo sopra di noi è attraversato da tantissime specie di uccelli che non so nominarli tutti, sotto i nostri piedi nuotano grosse carpe, spesso in branco, le cui ombre si disperdono ovunque al nostro passaggio. E noi eravamo proprio là nel mezzo. Che meraviglia!

Una delle caratteristiche che adoro di più dello stare in piedi sull’acqua è proprio la possibilità di vedere molto bene, quando è limpida, quello che succede sotto di me.

Maurizio ha visto addirittura un siluro con una testa grossa come una pala da pizza, restando anche un po’ turbato.

Certo non rappresentano un pericolo per l’uomo, ma un pesce di quelle dimensioni in ambiente naturale fa comunque un certo effetto!

E purtroppo anche plastica. Che ci piaccia o no, è ormai una costante.

Alcuni sacchetti appesi ai rami degli alberi lungo gli argini testimoniano il livello che l’acqua raggiunge in caso di piena. È impressionante quanto sventolano alti.

La potenza dell’acqua la si capisce solo facendone esperienza, e sinceramente io ne sono piuttosto spaventato. Allora San Giovanni mi ha risolto il problema facendomi cappottare subito alla prima rapida.
Battezzato.

Ho bevuto mezzo Serchio e da lì in poi tutto bene.

Ringrazio Tommy per avermi introdotto a questa pratica e il pianeta per darmi la possibilità di godere di tutta questa meraviglia.

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