Chiunque sia dotato di intelletto medio e sia appassionato di calcio si è facilmente reso conto che quella andata in scena sabato sera all’Olimpico non era che una manifestazione di simil-wrestling, non di calcio. Per altro anche di livello mediocre.

Il wrestling è noto per essere una straordinaria simulazione di un combattimento a mani nude dove un po’ tutto è permesso. È uno spettacolo splendido se gli attori sono tra i migliori al mondo, se i loro volti e i loro colpi sono eccezionalmente realistici.

Mentre in campo si è capito fin dal primo minuto che Fabbri e Mazzoleni (VAR) non erano certo protagonisti di alto lignaggio.

La Lazio avrebbe dovuto finire in 8 per le espulsioni fin troppo solari di Bastos, Radu e Parolo. E anche il rigore assegnato a Caiceido, sebbene a velocità normale si potesse dare, è chiaramente una simulazione una volta visto e rivisto al replay.

Fabbri ci spieghi perché non è andato a rivedersi gli episodi e Mazzoleni ci spieghi perché non ha richiamato con forza Fabbri al VAR come invece ha deciso di fare al 92′ per quella stupida scemenza di Vlahovic.

Raramente mi capita di frignare per gli arbitraggi, ma non sono così tronfio o sciocco da non rendermi conto quando veniamo presi in giro.

Evidentemente il campionato deve rimanere “in bilico” per qualche altra settimana, lo show deve fatturare un altro po’.

Così come non sono così cieco da non rendermi conto che nonostante una grande partita – che avremmo meritato non di pareggiare ma di vincere – la situazione tecnica non è più tollerabile.

Sebbene l’allenatore ci debba portare solo e soltanto alla salvezza come ho più volte scritto, l’apporto in termini di punti paragonato a quanto fatto da Montella è sicuramente insufficiente. Per non parlare del livello della proposta di gioco.

Ieri abbiamo visto che Ghezzal può giocare eccome in questa Fiorentina, ma abbiamo anche visto per l’ennesima volta che Iachini non ha il coraggio di fare sostituzioni pesanti e questa timidezza la paghiamo regolarmente con un gol.

Badelj e Ribéry erano in debito d’ossigeno da tempo, non si possono regalare due uomini alla Lazio.

Fermo restando il fatto che uno lo regali sempre fin dall’inizio della gara, in quanto chiunque giochi da punta centrale è già tanto se riesce a tirare 1 o 2 volte in porta in 90 minuti.

Abbiamo solo 6 punti di vantaggio sulla terz’ultima, ma chiunque sia nei bassifondi sembra avere più forza e più fortuna rispetto ai nostri. Sarà bene vincere un paio di partite prima possibile, per poi pianificare la prossima stagione.

Una stagione che non ammetterà ulteriori sciocchezze o scusanti. Molti acquisti di alto livello e poche discussioni.

Non possiamo permetterci che un campione del calibro di Ribéry – che guida un gruppo di ragazzi, che tiene in mano lo spogliatoio, che domina in campo contro chiunque ed in qualsiasi zona del campo – sia contornato da individui che non fanno neanche il stesso suo mestiere.

Il “nuovo progetto” deve prevedere ben altro.

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