GREVE IN CHIANTI – C’è un palo. E attorno a questo si dipanano coreografie spettacolari, messe in scena di atlete con grandissima forza. Toste. Eleganti.

Una di loro è grevigiana: si chiama Giada Brogi, a dicembre ha vinto il Pole Earth a Torino: SportChianti l’ha incontrata per farsi raccontare questo sport.

Dove c’è anche da andare oltre i pregiudizi: insomma, se qualcuno di voi se lo chiede qui siamo distanti anni luce da quella che viene conosciuta come “lap dance”.

Giada Brogi, grevigiana, campionessa di pole dance: ci racconti di cosa si tratta?

“La pole dance è uno sport che unisce la flessibilità e l’eleganza della danza con la forza e la dinamicità della ginnastica. È a tutti gli effetti uno sport completo che porta ad avere consapevolezza e controllo del proprio corpo. Anno dopo anno sta diventando una disciplina sempre più conosciuta, tanto che molte bambine oggi si avvicinano a questo sport vincendo i pregiudizi che erroneamente comparano la pole alla diversissima lap dance”.

Quando e come hai iniziato? Dove ti alleni?

“Ho iniziato poco più di un anno fa alla Pole4you a Siena e, grazie soprattutto alla mia insegnante Francesca Prini, mi sono appassionata fin da subito a questo nuovo sport”.

Quali le caratteristiche fisiche che sono essenziali per la pole dance?

“La pole dance è veramente uno sport che possono praticare tutti. Non ci sono caratteristiche fisiche precise. Anche tra le atlete più conosciute nelle competizioni mondiali le differenze sono notevoli: alte basse magre o più in carne, non ci sono parametri definiti da seguire. Ognuna ha le sue peculiarità e punti di forza differenti. E la stessa cosa vale per gli uomini: perché sì, anche gli uomini praticano la pole dance. Serve sicuramente tanto allenamento e tanta costanza. Bisogna lavorare sulla forza e la resistenza ma allo stesso tempo praticare tanto stretching per allungare i muscoli ed essere più flessibili e fluidi nei movimenti”.

Cosa ti dà più soddisfazione in questa disciplina?

“La soddisfazione più grande è vedere che con un allenamento costante i risultati sono davvero visibili per tutti. Lo sforzo fisico è grande ma viene sempre ripagato”.

Come nasce una coreografia di pole dance?

“Una buona coreografia di pole dance nasce dall’influenza di più persone. Serve un insegnante che curi le figure da eseguire al palo e qualcuno che invece lavori le parti a terra perché la coreografia deve risultare fluida. Ovviamente serve anche che l’atleta ci metta il proprio stile, in modo da rendere peculiare il proprio esercizio in quanto anche l’originalità gioca un ruolo fondamentale nelle competizioni”.

Primo posto al Pole Earth di Torino nel dicembre scorso: un risultato che hai accolto… come?

“Il risultato è stato del tutto inaspettato. Diciamo che il fatto di avere fatto danza classica per molti anni mi ha aiutata molto in una competizione di categoria Novice che premiava più la parte artistica che quella tecnica. Per questo non mi sento molto “campionessa”. Comunque anche le mie compagne di squadra hanno ottenuto ottimi punteggi a sostegno del fatto che, grazie all’impegno della nostra insegnante Francesca, la Pole4you risulta essere un’ottima scuola. Infatti al secondo posto accanto a me sul podio la mia compagna Virginia Anichini“.

Prossimi appuntamenti agonistici in calendario…?

“In questo momento tutta la squadra agonistica è impegnata a preparare nuovi esercizi che presenterà il 9 e 10 marzo a Roma in occasione del campionato italiano pole sport Italia IPSF. Alcune parteciperanno nella sezione pole artistic mentre altre nella pole sport”.

Matteo Pucci

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