SAN CASCIANO – E’ un Mauro Tramacere Falco come sempre sincero e diretto quello che sentiamo alla vigilia di Sancascianese-Gambassi, partita “di cartello” del girone E di Prima categoria.
Il ritorno “del Falco” a San Casciano, dopo una stagione (la scorsa) molto tosta sulla panchina gialloverde, con la salvezza ai playout. E una separazione non proprio liscia… .
Mister, domenica torna sul campo di San Casciano. Dove è rimasto solo un anno, ma è stata una stagione molto intensa e sofferta. Con un finale nel quale si è lasciato dai colori gialloverdi… in che modo secondo lei?
“Come direbbe la curva della Sanca (e non solo)… ragazzi domenica c’è il ritorno del cerbaiolo. Ho passato un anno a San Casciano, duro, intenso, ma con un grande gruppo fatto di grandi uomini. E sono ancora convinto che se a dicembre avessimo mercato, su quello che ci mancava, avremmo fatto grandi cose. Quando poi in estate parlai con Duccio Becattini per capire se vi erano le basi per costruire una squadra, dando continuità nella guida tecnica, avevo già capito che non sarei stato confermato. Forse ho pagato il mio essere diretto: ho accettato il tutto con serenità, non mi sono piaciuti la modalità e i tempi, ma fa niente. Le società rimangono, gli allenatori no: si va avanti con grande entusiasmo”.
Il suo Gambassi sta disputando una buona annata: 21 punti, quarto posto in classifica, -6 dalla capolista Reggello. Quali sono gli obiettivi che le ha dato la società?
“Con il Gambassi ho raggiunto una mia grande opportunità, che da anni mi girava intorno. E adesso sono felice e contento di essere il condottiero di questa società storica: abbiamo perso tanti ragazzi validi, un po’ per scelta nostra ma anche per scelta loro. E abbiamo allestito una squadra nuova in tanti elementi, e siamo contenti. Gruppo fantastico, società altrettanto. L’obiettivo è quello di sorprendere e di essere una squadra che non sia facile da battere”.
Che partita dobbiamo aspettarci domenica?
“Partita difficile: hanno eliminato il Reggello in Coppa, battuto il fortissimo (e candidato alla vittoria finale) Barberino Tavarnelle. E’ una squadra che gioca sempre la palla, senza mai buttarla via, partendo dal basso. Bisogna stare attenti”.
C’è qualche suo ex giocatore che teme particolarmente?
“L’unico giocatore che temo veramente è Klevis Dupi: mi auguro che non giochi…”.
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