Al centro, Gianluca Bertini

SAN CASCIANO – Una stagione soffertissima quella di Gianluca Bertini. Il tecnico sancascianese, dopo gli anni di esperienza alla guida del Bagno a Ripoli, quest’anno è passato sulla panchina della Sancat.

Un campionato, quello condotto nel girone I di Seconda categoria, sofferto. Soffertissimo. In cui gli uomini di Bertini si sono salvati solo ieri, domenica 30 aprile, nel playout contro l’Atletico Impruneta.

Lo 0-0 finale, al termine di 121 tiratissimi minuti, ha voluto dire “paradiso” per i fiorentini (che avevano dalla loro la miglior posizione in stagione regolare, e quindi la possibilità di pareggio al termine dei supplementari) e “inferno”, ovvero Terza categoria, per l’Atletico.

SportChianti ha incontrato Bertini il giorno dopo il playout. Per farsi raccontare un’annata complicata, chiusa però con la gioia della salvezza e della permanenza in Seconda categoria.

Mister Bertini, che salvezza è stata? Come la possiamo definire?

“Tiratissima: ogni punto fatto ce lo siamo conquistato con i denti. Alla prima giornata abbiamo pareggiato al 94′ in casa col Fucecchio (arrivato poi ultimo) e da lì abbiamo sempre sofferto, in campo e in panchina, fino ad arrivare al 121′ del playout”.

E’ stata un’annata davvero difficile per la sua Sancat: se l’aspettava così a inizio stagione?

“Sapevo che la rosa a giugno aveva perso giocatori molto importanti, ma credevo lo stesso di fare un campionato un po’ più tranquillo. Oltre ai limiti tecnici e di esperienza, quello che ci ha penalizzato (soprattutto nella prima parte di stagione) sono stati i guai fisici di qualche giocatore. Problemi che qualcuno si portava dietro dall’anno precedente. Il girone poi pensavo fosse più semplice, invece non lo è stato”.

E’ la prima volta che lei si trova a dover disputare i playout, come li ha vissuti?

“Nelle ultime settimane la tensione è salita sempre di più la domenica, fino al culmine di ieri. Li ho vissuti però mantenendo il sorriso fino al fischio d’inizio: era importante per i ragazzi trasmettere serenità, poi ho cercato di restare lucido per tutti i 121 minuti, spero di esserci riuscito!”.

Cosa si sente di dire a salvezza raggiunta?

“Voglio ringraziare i miei giocatori, perché si sono sempre allenati con impegno e senza mai lamentarsi: ci ha salvato questo e il fatto di essere riusciti, pur nelle difficoltà più grandi, a dare veramente un’anima alla squadra. Riguardo a questo ultimo aspetto ringrazio enormemente il vice allenatore Giovanni Magherini, l’allenatore dei portieri Marco Matteuzzi e il mio ormai “storico” dirigente accompagnatore Simone Parigi“.

Del futuro ci sarà tempo di parlare nelle prossime settimane: intanto ci può dire se resta alla Sancat…?

“Ora facciamo decantare bene questa salvezza, per il futuro c’è tempo…”.

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