Inutile prenderci in giro, Natale arriva una volta all’anno poi la vita ricomincia tale e quale a prima.

E così è anche per la Fiorentina, con un “fil rouge” che fortunatamente resiste da quando è arrivato Prandelli: la squadra c’è, combatte, gioca rigorosamente a 5 dietro anche se deve per forza fare gol e tiene botta allungando la striscia positiva che arriva a 4 risultati utili consecutivi (3 pareggi e 1 vero e proprio miracolo).

Sono ritornati fuori i problemi atavici di questa squadra.

Sterilità offensiva dovuta ad un ragazzo altalenante di buone prospettive e ad un campione al tramonto, troppo innamorato del pallone ma soprattutto troppo desideroso di stupire ogni volta, tanto da costringersi a cincischiare per creare il classico topolino partorito dalla montagna.

Disorganizzazione mediana, con un Amrabat sempre più oggetto misterioso che alterna partite “monstre” a veri e propri equivoci, con un Castrovilli “impresuntuosito” e con un Borja Valero (oramai un titolare) che non può reggere i 90 minuti.

Inoffensività esterna, dove Biraghi rappresenta oramai una pedina insostituibile (fatto che certifica ancora un volta la disastrosa situazione attuale) e Caceres, Lirola o Venuti alternano buone cose (soprattutto Caceres) ad apparizioni poverissime (soprattutto Lirola).

Ci reggiamo grazie ad un ottimo portiere e ad una buona zona centrale difensiva dove Igor sta avendo un’ottima continuità di rendimento e di prestazioni.

Le tre reti di Torino quindi non hanno avuto alcun seguito, sono un ricordo splendido ma quasi etereo, ce le teniamo strette ma già sappiamo che saranno l’unica straordinaria soddisfazione annua e visti gli ultimi 4-5 anni si può dire che sia quasi grasso che cola.

Stia bene attento il nostro permalosissimo presidente, il tempo è ora.

Deve decidere se Pradè è ancora in grado di spendere del denaro e anzi spero lo abbia già deciso.

La Fiorentina ha bisogno come il pane di un regista importante, di un attaccante capace di fare il ruolo e gol e di un esterno d’attacco (una seconda punta) veloce.

Tre uomini indispensabili per garantire la salvezza ma che saranno ennesime spese inutili se la società non verrà completamente rinnovata, con un nuovo DS-factotum che potrebbe essere Petrachi.

Individuo molto utile anche nello spogliatoio, visto che i bene informati raccontano sempre che sia a Torino che a Roma quando le cose non andavano bene non si vergognava certo a scendere negli spogliatoi per prendere letteralmente di peso quelli che non remavano nel modo giusto.

Senza una società all’altezza, la ripartenza non arriverà mai. Questo è bene capirlo al più presto.

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