COLLE VAL D’ELSA – Ci vuole coraggio e un bel po’ di sana follia per certi progetti: come aprire un sala di scherma in piena Valdelsa, partendo da tre allieve e il loro maestro poco più che ventenne.

Eppure Luca Murana ha cominciato così, nell’ottobre del 2014. Ha chiamato la sua sala Club Scherma Colle Val d’Elsa, ha scelto il giallo e il viola come colori (un omaggio ai Lakers e a Kobe Bryant, con una strizzata d’occhio ovviamente anche alla Fiorentina) e, stagione dopo stagione, continua a insegnare una disciplina antica e gloriosa come la scherma in un territorio vasto in cui prima, per provare, bisognava andare a Firenze o a Siena.

Sei anni e quattro sedi dopo, con oggi oltre settanta tesserati, Colle è diventata una località conosciuta e ammirata nella mappa schermistica italiana e il Palazzetto dello Sport ha ospitato anche un paio di prestigiose gare a livello nazionale, i campionati Under 23 del 2018 e quelli Under 14 a squadre del 2019.

“Tutti gli amici mi davano del sognatore o del pazzo – racconta Luca, che è nato e vive a Firenze ma ormai è diventato valdelsano sul campo, anzi… in pedana – Eppure dopo un po’ di anni siamo sempre qui, con sempre più entusiasmo”.

Il primo appoggio logistico, anche grazie all’aiuto dell’amministrazione comunale, fu presso la Piscina Olimpia: oggi la sala di scherma è in località Belvedere, in una sede in affitto da un privato, perché purtroppo l’impiantistica rimane uno dei problemi principali dello sport in Italia.

Ma Luca non si stanca, ogni giorno, di continuare a lavorare anche con le scuole del territorio, fino a Radicondoli, Casole e Poggibonsi, per insegnare il fascino e i segreti di uno sport che affonda le sue radici nell’antichità: “Non so se esiste una parola magica per farli innamorare della scherma. Credo che il segreto sia trovare qualcuno che, facendoti impugnare un fioretto o una spada, ti trasforma in Zorro o in D’Artagnan, com’è successo a me da piccolo”.

Lui ha cominciato quando aveva sette anni a Firenze al Circolo Raggetti: “Cominciai un po’ per caso. Me lo propose la mamma. Avevo già provato anche con il nuoto, il tennis, il basket, il calcio. Ho provato la scherma ed è stato subito amore. Anche grazie al maestro Giovanni Abati”.

“La mia soddisfazione più grande – racconta Luca, già “azzurrino” in gioventù e ancora oggi atleta di ottimo livello soprattutto nella spada  – è quella di aver formato un gruppo sempre più unito, sempre più una squadra vera e propria. E l’orgoglio di aver dato forma a una realtà così quando pochi ci avrebbero scommesso sopra. Il momento più bello è legato alle esperienze nell’organizzazione delle due gare nazionali: la conferma anche della fiducia guardagnata agli occhi della Federazione e dell’Amministrazione comunale di Colle”.

“L’emozione maggiore? – aggiunge – Un piccolo grande traguardo conquistato con i nostri spadisti under 14 qualche mese. Al campionato regionale i nostri ragazzi hanno portato Colle alla prima posizione nella spada. È stata una bellissima sorpresa per una realtà piccola come la nostra”.

A Colle “si tira” di fioretto e di spada (tra l’altro le spadiste di Colle hanno conquistato lo scorso anno la promozione in C1): “La tradizione toscana è quella di impostare i bimbi col fioretto perché è un’arma più tecnica. Poi crescendo molti passano alla spada. E proprio nella spada abbiamo messo su un bel gruppo, con l’aggiunta anche di amici di vecchia data e schermidori che hanno ripreso ad allenarsi, come Alessia Mancini, un’atleta che ha fatto anche i mondiali di pentathlon e che ora si allena da noi”.

La scherma non ha età: “Da poco abbiamo puntato anche sulla creazione di un gruppo “master”, per gli atleti che hanno cominciato in età matura. La scherma si presta molto a qualunque età, perché non conta solo l’aspetto atletico ma anche quello tattico e mentale. Con i genitori di alcuni ragazzi è nata la voglia di fare qualche allenamento insieme e alla fine è diventato l’appuntamento fisso del giovedì. E non vediamo l’ora di ricominciare”.

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