CASTELLINA IN CHIANTI – Azioni velocissime, parate, attacchi, luci rosse e verdi.

Comprendere le regole della scherma non è proprio un gioco da ragazzi. Non esistono porte in cui infilare una palla, né tantomeno canestri o traguardi da tagliare per primi.

Però magari, con un piccolo aiuto, tutti possono comprenderle. È proprio lei, Viola Mori, schermidrice di 12 anni di Castellina in Chianti a spiegarci come funziona questa disciplina.

La scherma è diventato il suo pane quotidiano da ormai ben quattro anni.

Nonostante la giovane età, ha conseguito molti risultati importanti nella sua categoria.

Solo quest’anno, infatti, nella categoria Giovanissime ha vinto il titolo regionale di spada, quello interregionale di spada, il “Trofeo Pegaso” e una gara nazionale di fioretto.

Ha veramente stoffa da vendere.

“Avevo visto questo sport in Tv – inizia a raccontare Viola – Così ho voluto assolutamente provarlo. Mi è piaciuto. Ho iniziato in terza elementare. Mi alleno quattro volte a settimana al Cus di Siena. E nel fine settimana, non sempre, ci sono le gare” prosegue. “Io faccio fioretto e da due anni ho iniziato anche spada”.

Il fioretto è l’arma con cui giocavano i rampolli dell’alta società. Le stoccate miravano dritte al cuore: “Puoi colpire solo il busto – dice Viola – Testa, gambe e braccia non valgono. Si può colpire solo con la punta. Se due tiratori si toccano contemporaneamente è l’arbitro che decide a chi dare il punto in base a chi attacca per primo”.

La spada rappresentava invece il vero duello che si risolveva con il primo sangue versato: “C’è un solo bersaglio: tutto il corpo, dalla testa ai piedi. Una sola regola: colpire per primi. Quando i due si colpiscono contemporaneamente viene assegnato un punto per uno”.

“Il mio sogno è quello di arrivare alle Olimpiadi – conclude Viola – Per me non è un sacrifico allenarmi. Non sento il peso e la pressione. Lo vivo semplicemente come un gioco”.

Jessica Nardi

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