TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – Sono passati più di quarant’anni dalla fondazione di A.P.A.S.I (Accademia Pattinaggio Artistico Stella rossa Impruneta) e anche in questi tempi difficili la società di pattinaggio si mantiene tenace, sempre memore della sua storia, delle sue origini.

Una storia che ebbe inizio nel lontano 1978 e, più precisamente, nella pista all’aperto della casa del popolo di Impruneta, dove le pattinatrici di Apasi si allenavano in bella e brutta stagione per prepararsi alle competizioni.

Qui sono proseguite per anni le attività della scuola di pattinaggio, luogo di formazione di diverse generazioni e rinomato punto di riferimento nel territorio fiorentino per la pratica sportiva del pattinaggio su rotelle.

Anni di crescita e di tante soddisfazioni per la società, che ogni settembre, quando ripartivano i corsi, assisteva all’arrivo di numerose pattinatrici, pronte a inserirsi nelle fila dei corsi di avviamento della scuola.

Ma all’improvviso l’attività di Apasi e del gruppo di pattinatrici rischiò di terminare bruscamente, perché nei primi anni duemila gli spazi riservati al pattinaggio vennero usati per la costruzione di un supermercato.

Giulia Nencetti, oggi presidente della società, al tempo era un’atleta della scuola e ricorda che “per fortuna il consiglio direttivo e l’amministrazione comunale cercarono con impegno una soluzione per impedire che la società cessasse le attività”.

“Alla fine – dice Giulia – riuscirono a trovare degli spazi idonei sotto la palestra della scuola media di Tavarnuzze, dove finalmente potevamo disporre di una pista coperta per allenarci in caso di maltempo”.

Anche se il nuovo spazio a Tavarnuzze non era dotato di chiusure laterali (che saranno installate successivamente), le atlete avevano la possibilità di proseguire i loro allenamenti su una pista spaziosa. E, ancora più importante, disponevano di un tetto sopra la testa a difesa dalle intemperie.

Tuttavia, quando di nuovo Apasi e le sue pattinatrici avevano ritrovato il loro equilibrio, un brutto episodio colpì la scuola, questa volta comportando gravi danni materiali alla nuova struttura.

“Una notte – racconta Giulia – entrarono dei vandali nella pista e appiccarono il fuoco ad alcuni materassini usati per l’attività atletica. Il fuoco si propagò a parte del soffitto della pista rendendola inagibile per tutto l’anno sportivo”.

Furono necessari mesi per svolgere i lavori di ripristino degli spazi, durante i quali le atlete, per proseguire gli allenamenti, dovettero spostarsi in altre piste della zona, poco adatte per il pattinaggio sulle rotelle.

Ma ancora una volta, nonostante le difficoltà del momento, non sono certo mancate la grande passione e la volontà di andare avanti da sempre caratteristiche di Apasi.

E alla fine le atlete hanno potuto godere di una pista risistemata e dotata di pareti vetrate, proprio come si presenta attualmente.

“Anche in questo momento di difficoltà – dice la presidente Nencetti – in cui, come tutti, ci troviamo di fronte a nuove sfide, la voglia di ripartire presto e tornare al meglio in pista è davvero tanta, soprattutto da parte delle nostre atlete e dei nostri atleti”.

La sospensione delle attività a causa dell’emergenza Covid-19 non ha spaventato Apasi, che, anzi, come una grande famiglia con più di novanta atleti, continua a tenersi in contatto telematico con le sue pattinatrici e i suoi pattinatori per lo svolgimento di allenamenti “da casa”.

“Di recente – conclude Giulia – grazie all’aiuto delle istruttrici abbiamo realizzato un video unendo dei brevi filmati di coreografie delle nostre atlete più piccole. Da non perdere!”.

Cosimo Ballini

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