SAN CASCIANO – E’ un Filippo Megli comprensibilmente affranto quello che scruta l’orizzonte di questo terribile 2020.

Un anno che sarebbe dovuto essere l’anno olimpico. E che, a causa della pandemia da Coronavirus, rischia seriamente di vedere saltare l’appuntamento di Tokyo 2020.

E’ chiara una premessa: di fronte a una situazione del genere, ai morti, alle persone in ospedale, a medici e infermieri (e tanti altri) che lavorano eroicamente, lo sport non può che fare un rispettoso passo indietro.

Rimane però quella che Fillippo definisce, correttamente, una “situazione strana e complicata. Il Coronavirus ci ha toccato in un periodo particolare, nell’anno delle Olimpiadi, che in agosto sarebbero state il culmine della carriera sportiva di tanti atleti. Me compreso”.

Olimpiadi che sono, o forse a questo punto erano, “il punto di arrivo di tre anni e mezzo precedenti. Ad oggi moltissime piscine sono chiuse, tantissimi atleti sono fermi, non possono più nuotare, in particolare con l’ultimo decreto”.

“Per fortuna – dice Filippo – gli atleti professionisti che possono aspirare alle Olimpiadi hanno una certificazione speciale per continuare a nuotare in quelle strutture che permettono di rispettare certe normative specifiche”.

Chiaramente, sono saltati tutti i programmi: “Avevamo programmato i campionati italiani che sono stati cancellati: le qualificazioni olimpiche, che sarebbero dovute essere in questi campionati, non ci sono state. Adesso brancoliamo nel buio: non si sa se verranno fatte convocazioni a busta chiusa senza eliminatorie, senza guardare i tempi di quest’anno agonistico. Tecnicamente possono avvalersi dei tempi e delle prestazioni del 2019, perché secondo il Comitato Olimpico è possibile farlo”.

“La situazione – riflette il nuotatore sancascianese – è, sportivamente parlando, drammatica: non abbiamo alcuna certezza. Gli Europei a maggio non sappiamo se si faranno. Poi il grande punto interrogativo sono le Olimpiadi, e pensarci fa male. Potevano essere le uniche a cui potevo aspirare e vedersele sfuggire così non è per nulla facile da accettare; anche perché le possibilità di entrarci erano elevate. La mia staffetta 4 x 200 era già qualificata, ed avendo il recordo italiano nei 200 stile libero non avevo la certezza, ma poco ci mancava”.

E adesso? “Adesso – conclude Filippo – c’è solo da aspettare, cercare di allenarsi nonostante tutto, andare avanti, mantenere al massimo le norme di sicurezza per debellare il prima possibile il virus. E sperare che tutto vada nel migliore dei modi”.

Matteo Pucci

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