Reduci da un paio di sconfitte, da una brutta prestazione, con una classifica che si stava imbruttendo assai (come direbbe sua maestà Rocco), la Fiorentina espugna Marassi con un punteggio larghissimo, sotto i miei occhietti emozionati e stupefatti.

Dai “distinti” di Marassi la visione è privilegiata, ma a tifare Fiorentina eravamo sì e no 4 in tutto, di conseguenza è servito molto “self-control” durante una partita che si è scaldata rapidamente.

Checché ne dica Ranieri, la Sampdoria è parsa completamente fuori di testa in diversi suoi uomini, e questo purtroppo o per fortuna è il primo aspetto che va sottolineato con chiarezza.

I demeriti dei sampdoriani superano infatti i meriti dei nostri, che si sono ritrovati una partita in mano grazie a una serie di regali clamorosa.

Se la partita è difficilmente commentabile (un’autorete quasi comica più due rigori solari e un’espulsione che solo Irrati non aveva visto sul momento) penso sia più che giusto soffermarsi sulle poche osservazioni tecnico-tattiche che sono emerse.

Sul 3-0 abbiamo commesso una serie di ingenuità che ci potevano davvero costare molto care.

Badelj già ammonito, anziché tenersi lontano dai guai proprio nel giorno in cui veniva preferito ad un disastroso Pulgar, si fa ammonire di nuovo per una grave scemenza (secondo cartellino un po’ forzato, ma dopo 2 rigori e una espulsione a favore ci sta che l’arbitro si senta un po’ in “debito” con la squadra di casa, anche se è un concetto demenziale quanto la sua direzione di gara).

E nei minuti successivi Dragowski viene costretto a compiere due interventi prodigiosi, uno alla fine del primo tempo (straordinario, pallone quasi dentro) e uno all’inizio del secondo.

Lavorerà certamente su questo il nostro mister Iachini che dovrà capire i perché di questi svarioni in un momento di totale controllo.

In più, verranno presi provvedimenti per quello stupido gol subìto nel finale, un “clean sheet” sfumato per un normalissimo calo di tensione che lui giustamente non deve ammettere (si parla di giorno libero revocato).

La gara era fondamentale, classifica alla mano. Come sia venuta questa vittoria mi interessa pochissimo, avrei firmato per un pareggio e questi 3 punti sono di platino in vista di una lotta salvezza che appena ci risucchia riusciamo subito a ri-allontanare.

A sto punto però, è obbligatorio iniziare a pensare già al prossimo impegno di sabato prossimo.

Una partita alla quale tengo personalmente moltissimo contro lo zoppicante Milan dell’ex Pioli, uno degli allenatori più scarsi che io abbia mai visto in vita mia.

Un tecnico che preparava bene la partita, professionista molto serio, ma che non ha – secondo me – alcuna qualità durante la gara, con contromisure prese sempre tardivamente e cambi quasi mai utili.

Un uomo che però merita enorme rispetto a livello personale, visto il suo comportamento tenuto quando era da noi.

Nella terribile vicenda Astori e in quella delle sue dimissioni ne è uscito da vero gigante; meriterà molti applausi.

Dario Del Gobbo

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