La Fiorentina non è guarita. E quel che è peggio è che non è salva.
Soffriremo ancora tanto, ma questo ve l’ho già scritto almeno un paio di volte solo nel 2020.
Una notizia però è uscita ben chiara dalla partita contro l’Atalanta.
La Fiorentina ha già esaurito la forza della novità portata da Iachini e questo è un gran problema.
Come al solito ci siamo schierati in otto dietro la linea della palla, pronti a far ripartire Chiesa e Cutrone che avrebbero dovuto pungere in contropiede.
Beh, a Cutrone non è andata male: 45 minuti dove ha potuto tirare in porta per la prima volta da quando è a Firenze in campionato.
Eh già, primo tiro in porta per lui (il gol è arrivato in Coppa Italia).
Gli sono piovuti addosso una decina di palloni in tutto, penso che ne abbia persi (o non presi) almeno un buon 70%, ma non voglio dargli più colpe di quelle che ha già.
Peggio è andata a Chiesa, che si è dovuto sorbire una partita tutta scatti verso il nulla, impreziositi quantomeno da un gol raro: un suo tiro dalla distanza.
Diversamente da sempre Federico si è coordinato in pochi istanti e ha lasciato partire un buon fendente che ha sorpreso Gollini. Di solito ha bisogno di molto più tempo per tirare, per questo gliela ribattono pressoché sempre.
Ma è stata una pura casualità.
L’Atalanta ha dominato comodamente e nel secondo tempo ha disposto dei nostri 11 con facilità, ribaltando senza neanche troppa fatica e controllando nel finale, quando solo la disperazione ci faceva superare la linea mediana.
Ci sta di perdere contro Juventus e Atalanta, ci mancherebbe altro. Sono squadre molto superiori a questa Fiorentina.
Ma se contro la Juve il divario in campo non era apparso così profondo, sabato pomeriggio è stato francamente un po’ dura da deglutire.
I nuovi acquisti ancora non toccano il campo o quasi (Igor l’unico a giocare e anche bene), la Fiorentina ha bisogno assoluto di novità perché nel caso in cui domenica contro la Sampdoria dovesse andare male i problemi si fanno grossi.
Se da un lato la Spal ha deciso di retrocedere ultima in classifica sicura dopo l’esonero di Semplici e l’arrivo del patetico Di Biagio, il Brescia tenta il tutto per tutto con Diego Lopez.
E più che altro Genoa, Sampdoria e soprattutto Lecce sembrano poter ingranare una marcia in più.
Noi abbiamo una rosa tecnicamente superiore a queste avversarie e l’allenatore adatto per combattere certe battaglie.
I calciatori in campo invece, sono sicuri di aver capito quello che devono fare? Alcuni sì, altri li vedo meno convinti. Pulgar in primis, latitante oramai da un trimestre.
Pradè ricominci a fare ricerca. Perché se da un lato è meraviglioso aver acquistato un calciatore come Amrabat che mi ha francamente emozionato sabato contro la Juventus, la Fiorentina è quella squadra che calciatori così dovrebbe scoprirli per prima, non comprarli dopo e a peso d’oro.
Lo stesso Pulgar sia d’esempio: il Bologna ce lo ha ceduto a una cifra congrua, ma i suoi sostituti in rossoblù al momento sono notevolmente superiori.
Noi ne eravamo anche lontanamente a conoscenza?
Dario Del Gobbo
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