Quando accadono queste cose dobbiamo imparare a mettere da parte la rabbia e ad avere pazienza.

Non si devono guardare trasmissioni sportive nazionali, in alcun caso.

Nessuna rete deve essere preferita ad un’altra, quando la situazione è evidente non dovete aver bisogno di alcuna spiegazione in più.

Non avete bisogno di altre certezze, non avete bisogno di logorare ulteriormente la vostra già debole bile.

Prendete nota dei nominativi dei più viscidi, dei più terribili oltranzisti e di tutti quelli che non riescono ad essere oggettivi. E nient’altro. Torneranno utili a breve.

Il primo rigore, sebbene la regola sia demenziale, è netto. E non ci sono discussioni.

Il secondo rigore, sebbene l’arbitro Pasqua sia secondo me un bravissimo arbitro, è un’invenzione clamorosa che denota gravi mancanze tecniche.

Non esiste alcun fallo nella presa di posizione di Ceccherini, è chiaro il suo tentativo di proteggere il pallone oramai non più nella disponibilità di Bentancur che si va a schiantare contro la sua figura.

Chiunque abbia giocato a calcio anche una mezz’ora nella vita si rende conto con facilità che quello non è fallo né in area di rigore, né in un nessun altra zona di campo.

Caro Pres,  qui funziona così. Quando la Juve subisce un rigore al 90’ a Madrid dopo una straordinaria rimonta si fa appello al buon animo dell’arbitro.

Quando la Juve perde una Supercoppa va direttamente negli spogliatoi a minacciarlo il signor arbitro.

Quando invece vince grazie al merito (che c’è stato) e anche ad un episodio favorevole viene a fare la morale.

Sei arrivato nella patria dell’ipocrisia, dovresti saperlo, le tue origini sono le nostre.

Ti derideranno e prenderanno le distanze, soltanto perché non può passare il messaggio che qualcuno dica chiaro e tondo quello che gli sembra evidente.

Qua non si può, si passa automaticamente dalla parte del torto. Non si può dire che quel secondo rigore è stato un “aiuto”, altrimenti si mette in dubbio tutto il sistema d’informazione che è basato sulla faziosità, sulle emozioni enfatizzate all’assurdo per partite che hanno importanza minima, sull’esclusività di uno spettacolo definito tanto speciale, quando poi non esiste uno spettacolo più banale a costi (e ricavi) spropositati.

Come già dicevo sopra, serve solo prendere nota, serve avere buona memoria, serve avere pazienza.

Ed attendere come ogni anno, il momento giusto. In Italia i nostri amici bianconeri vivono una realtà diversa da quella effettiva, una realtà regolarmente adattata, ovattata. Che poi improvvisamente svanisce.

Oh, chi lo sa. Magari quest’anno invece non svanisce e riusciranno a vincere il trofeo tanto ambito, glielo auguro caldamente.

Certo è che una squadretta di faticatori ieri ha rischiato di fare gol almeno tre volte e non ci è riuscita per sfortuna (Benassi fuori di un niente) o perché Szczesny è un grande portiere.

E non sono grandi segnali questi, se uno vuol frequentare certi salotti.

Dario Del Gobbo

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