CASTELNUOVO BERARDENGA – Il “suo” GSD Berardenga è inserito nel difficilissimo girone I di Seconda categoria, insieme (fra le altre) a Sancascianese, Sambuca, Libertas Tavarnelle, Impruneta Tavarnuzze, Cerbaia… .

Da poche settimane Katy Cherubini è alla guida della società castelnovina. Per quella che, possiamo essere smentiti, è l’unica guida al femminile per quanto riguarda le società di Seconda categoria (e non solo).

Noi sappiamo che ci tiene, e non poco: basta averla vista (e noi lo abbiamo fatto) seguire una partita del Berardenga dagli spalti, chiamare per nome tutti i ragazzi in campo, soffrire, per capire che ci tiene.

SportChianti l’ha incontrata a poca distanza da un momento che ha rappresentato molto per Katy, per il GSD Berardenga e per Castelnuovo, ovvero la giornata in memoria di Artemio Franchi.

Katy Cherubini come la dobbiamo chiamare? Presidente? Presidenta? Presidentessa?

“A me piace “presidentessa” suona più familiare, mi chiamano così i miei familiari e gli amici per farmi sorridere e prendermi un po’ in giro. La presidente della Robur Anna Durio si è però raccomandata di farmi chiamare assolutamente “la presidente” quindi accetto con piacere il suggerimento. Presidenta no no… non è di mio gradimento”.

La domanda nasce spontanea: ma… chi glielo ha fatto fare?

“Me lo sto iniziando a chiedere pure io; non ho mai giocato a calcio ma ho sempre condiviso e supportato la passione di mio figlio da quando aveva sei anni. Il Berardenga qualche anno fa si trovava in grosse difficoltà, e da qui è partito tutto. Insieme ad altre persone, mio marito in primis, l’attuale dg Massimiliano e la segretaria Patrizia, abbiamo deciso di sostenere questa causa. Ho iniziato a seguire la scuola calcio perché adoro i bambini, sono semplici e genuini, gli Juniores dall’anno scorso e, da sempre, la prima squadra. Poi le dimissioni di Palei e… eccoci qua. Sono stata scelta e ora sono la presidente del Berardenga”.

Quali gli obiettivi che si pone alla guida del GSD Berardenga?

“Il primo obbiettivo è quello riuscire a dare un volto nuovo all’impianto, che ne ha davvero tanto bisogno. A breve inizieranno i lavori, così ci ha promesso il nostro sindaco Fabrizio Nepi. Far crescere la scuola calcio, la linfa di una società sportiva. E poi quello che tutti vorrebbero: divertirci sia con gli Juniores che con la prima squadra, con qualche soddisfazione che la scorsa stagione ci è davvero mancata”.

Come avete strutturato la squadra per il campionato di Seconda categoria 2019/2020? Con quali aspirazioni?

“Ragazzi giovani, che hanno qualità e che giocano per la maglia, non per i soldi, con l’intento di farli crescere (sportivamente). Per fare un salto di qualità che duri nel tempo”.

Quale il rapporto del Berardenga con il paese, con il territorio? E’ soddisfatta? Vorrebbe maggiore partecipazione?

“Il paese purtroppo è poco partecipe, nonostante il grosso impegno che tutti noi mettiamo nel cercare di coinvolgerlo. Succedeva anche prima del nostro arrivo: inizialmente pensavo che dipendesse dal fatto che erano stati poco coinvolti i ragazzi del paese, invece mi sono sbagliata. Non c’è interesse e il motivo non lo conosco, spero nel tempo di vedere le tribune del campo piene, con tutti a tifare per le nostre squadre. Lo dico sognando ad occhi aperti”.

Matteo Pucci

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