Foto ACF Fiorentina (pagina Facebook)

Dall’ultima “amichevole” contro la Juve si sono intravisti segnali calcistici e questo è certamente un enorme conforto in vista della gara contro l’Atalanta, compagine che per ora ci dà una paga abissale sia nella classifica della Serie A, sia nella fantomatica classifica dei bilanci migliori (graduatoria alla quale i nostri proprietari sono molto più attenti rispetto a quella sportiva).

L’Atalanta chiude in utile per la seconda stagione consecutiva, il nostro bilancio invece rivede una perdita nonostante la cessione di qualsiasi cosa respiri da oltre 3 anni a questa parte.

Siamo all’incredibile: abbiamo una società totalmente sbilanciata in competenza economica visto che la maggioranza dei dirigenti che la forma si occupa di conti e non di sport.

Eppure nonostante tutto, oltre a non avere uno straccio di risultato sportivo rilevante non riusciamo quasi mai ad ottenere neanche risultati economici soddisfacenti.

Certo, se quei 2 o 3 dirigenti sportivi che abbiamo sono capaci di spendere oltre 1,5 mln di euro per giocatori come Fruk (un vero e proprio giocatore fantasma, mai visto neanche nella Primavera e “teoricamente” proveniente dal Mouscron, società arci-nota per aver creato negli anni problemi al calcio ad ogni latitudine…) o ben 7 mln di euro per il più famoso Rasmussen, tragica riserva dell’Empoli che va a continuare il classico acquisto annuale da una squadra che retrocede o poco ci manca (Ceccherini dal Crotone lo scorso anno e Biraghi dal Pescara assieme a Laurini dall’Empoli due anni fa) diventa anche abbastanza naturale ritrovarsi con una perdita a fine esercizio.

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Evito di approfondire ulteriormente questi tragici dati di bilancio, visto che avendo concluso i miei studi di ragioneria ben 20 anni fa, non sono così esperto o aggiornato.

Approfondisco invece i fattori tecnici che per fortuna ci portano alla partita dell’anno nel miglior momento possibile.

L’Atalanta batte addirittura il Napoli di forza, quindi ce li ritroviamo ebbri di gioia e forse un minimo più concentrati sul campionato.

I nostri invece hanno cambiato totalmente fisionomia e si ritrovano adesso con un allenatore vero, non con un buon uomo che però non sapeva più che pesci pigliare da almeno 14 mesi. (Nota a margine: allenatore nuovo, imprevedibilità maggiore, questo è molto importante come aspetto).

Montella ha già dato una buona impronta e se riusciamo a non far toccare il campo a Simeone rischiamo davvero di poter dire la nostra.

Il limite del nuovo/vecchio mister non è certamente né tattico né tecnico. Il limite di Montella è esclusivamente caratteriale e questo lo sappiamo già.

Magari ne riparleremo tra qualche mese. Da qui a giovedì Vincenzo deve solo scegliere i migliori e con la testa ancora sgombra lo farà senza alcun problema.

Dario Del Gobbo

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