TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – “Un altro cuore viola scolpito nella nostra storia. Ciao Capitano”.

Questo ero lo striscione che i tifosi del Centro Storico Lebowski avevano dedicato domenica a Davide Astori, in occasione del posticipo serale dei grigioneri contro il Novoli.

E poi, con la sensibilità che sempre contraddistingue il cuore del tifo CSL, al ricordo del capitano è stato dedicato un lungo post sulla pagina facebook ufficiale.

Del quale vi riproniamo stamattina, proprio nelle stesse ore dei funerali del capitano viola, qualche brano significativo.

“Davide aveva l’età che, in media, abbiamo noi. Viveva la nostra città, ne fa parte: aldilà del fatto che fosse il capitano della Fiorentina, sarebbe davvero impossibile non essere sconvolti dalla sua morte.

(…) La magia del calcio sa essere, evidentemente, anche una maledizione: una squadra di calcio, per come la vedono i tifosi, è patrimonio del popolo che la sostiene e che ne trasporta i vessilli; la passione che accompagna un tifoso è notoriamente cieca e sorda a tradimenti e dimostrazioni di univocità rispetto a chi la rappresenta in campo, in un consiglio d’amministrazione o in una sala stampa.

Siamo abituati ad avere a che fare con personaggi distanti, freddi, che puoi vedere dal vivo quasi solo alla partita. Tanto che ragazzi che hanno 10,15 anni meno di te sembrano sempre e comunque adulti, austeri, uomini senza debolezze e umanità.
Il punto è che la realtà è assolutamente diversa.

E allora, la maledizione che la magia del calcio può rappresentare si trova, in questo caso, nel riuscire ad umanizzare un tassello di questo mondo solo in occasione di pochi momenti.

Uno di questi momenti è, amaramente, la morte di un ragazzo di 31 anni. Uno che ha portato la lealtà, l’impegno, l’umiltà e la simpatia del suo carattere nella melma del mondo del calcio, riuscendo a seminare amore e rispetto ovunque sia andato, con ogni maglia indossata, ad ogni sognante popolo incontrato.

Questo è, nella tragedia e nel dolore, tutto ciò che di più bello può dare il calcio, quando impersonificato da uno come Davide Astori. Ti vogliamo bene, perdonaci se non ce ne siamo accorti prima”.

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