SAN CASCIANO – La “sua” Sancascianese sta letteralmente volando nel girone E di Prima categoria. I 29 punti frutto di 7 vittorie, 8 pareggi e 4 sconfitte, la mettono in una posizione invidiabile a questo punto della stagione.
E quale miglior momento di questo quindi per fare due chiacchiere con Leonardo Nocentini, direttore sportivo classe 1992, direttore sportivo. Un sancascianese… alla guida della parte sportiva della Sancascianese, ovvero prima squadra e Juniores.
Nocentini, primo anno da direttore sportivo in gialloverde. Come sta andando? E’ come se l’aspettava?
“Un anno fa esatto non avrei mai pensato di ricoprire questo ruolo: il campo e lo spogliatoio un po’ mancano, ed è per questo che cerco di non far mancare mai la mia presenza anche gli allenamenti. In particolare i primi mesi sono stati molto intensi: ruolo nuovo, regolamenti da imparare, rapporti da costruire, ma era tutto in preventivo e non si smette mai di imparare”.
Essere “profeti in Patria” è sempre un po’ più difficile: da questo punto di vista essere un sancascianese… alla Sancascianese lo vive come un aiuto o una pressione in più?
“Vivendo il paese, la pressione e il “peso” della responsabilità è necessariamente maggiore. Ma dall’altro lato conoscere le dinamiche e l’ambiente è ed è stato anche un vantaggio. Sicuramente però, la cosa più difficile è svestire i panni del tifoso e avere uno sguardo più oggettivo e lucido quando si tratta di prendere decisioni tecniche. Ma, soprattutto, gestire momenti complicati o di euforia”.
Veniamo alla squadra, in un momento magico: quali gli “ingredienti” che hanno contribuito. Partiamo da mister Daniele Latini?
“Premetto che i meriti del momento attuale (e i demeriti delle delusioni delle prime partite) vanno sempre distribuiti tra tutti gli attori. Parlando del mister, c’è stata sintonia fin da subito: ha portato entusiasmo e un’idea di calcio nuova e divertente, che fisiologicamente ha avuto bisogno di un po’ di tempo per riuscire a portare dei frutti. Ma anche dopo i primi risultati negativi non abbiamo mai avuto dubbi sul lavoro che stava portando avanti. Venivamo da un’annata faticosa, a livello sportivo ma anche a livello mentale. Sono convinto che la scelta di puntare fortemente su di lui sia stata giusta anche e soprattutto dal punto di vista umano. E questo lo si vede anche nella sintonia che c’è con lo staff che la società gli ha costruito attorno: con due vice allenatori diversi per caratteristiche ma egualmente importanti, come Alessandro Morelli e Gabriele De Simone, e il preparatore dei portieri David Forni, con noi ormai da alcuni anni”.

E adesso? Come guardate al resto della stagione? C’è da fare un pensierino ai playoff?
“E adesso… mancano ancora un po’ di vittorie per conquistare la salvezza, che è l’obbiettivo fissato dalla società. Per il momento non guardiamo avanti. Il campionato è molto impegnativo, ci sono società importanti con risorse economiche molto più ampie delle nostre; che hanno investito molto e, come sempre, nel girone di ritorno i punti pesano sempre di più . Non c’è mai nessun risultato scontato. Andiamo avanti pensando partita per partita, cercando di mantenere il giusto entusiasmo cresciuto nelle ultime settimane!”.
Domenica scorsa ha esordito Samuele Frosecchi, classe 2006, centravanti degli Juniores regionali. In squadra ci sono tanti sancascianesi che hanno fatto tutta la trafila, qualcuno sempre qui, altri che magari sono andati e poi tornati: è questa la strada anche per il futuro?
“L’esordio di Samuele è sicuramente un orgoglio per la Sancascianese, ma non è il solo. Abbiamo una rosa composta all’80% da ragazzi di San Casciano o cresciuti nel settore giovanile gialloverde. Domenica scorsa sono scesi in campo un 2006, tre 2005 , un 2004 e un 2003. Creare senso di appartenenza e identità puntando sui tanti giovani sancascianesi in rosa è stato negli ultimi anni un punto di forza importante; ed è senza dubbio la linea che dobbiamo seguire senza paura anche per il futuro. Non scordiamoci che la società si fonda sul lavoro dei nostri volontari, a partire dal nostro presidente, e avere tanti ragazzi del paese in rosa favorisce sicuramente la partecipazione e l’avvicinamento delle persone alla squadra. È questo si riflette anche sugli spalti: poche squadre nei campionati dilettanti possano vantare la nostra cornice di pubblico tutte le domeniche!”.
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