Sulla bici, Paolo Rinaldi

Riceviamo e pubblichiamo.

Gentile redazione, Vi scrivo per condividere con voi e, se possibile con i vostri lettori, un sentimento contrastante che ho avuto quando ho letto la lettera che parlava di me.

Come tanti, credo, sono peccatore narcisista ed è quindi ovvio che mi piace ricevere complimenti e notorietà.

Però devo confessare che la definizione di “eroe” non mi si addice: non ho mai fatto nulla di veramente importante da finire in questa categoria.

Mi sento invece un Eroico, inteso come una delle migliaia e migliaia di persone che, a pari livello, siamo stati “fulminati” dai valori trasportati da quel meraviglioso movimento che si chiama Eroica: frutto del suo visionario fondatore Giancarlo Brocci.

Il primo incontro è stato casuale, ma ci siamo riconosciuti subito; con chi? Con i valori che L’Eroica trasmette.

Sì, perché i buoni valori sono solitamente già dentro ciascuno di noi ma spesso nascosti, mischiati, maltrattati e accantonati tra le più basse delle proprie priorità.

I valori sono difficili da spiegare con le parole e se ci si prova a farlo non vengono compresi. I valori hanno bisogno di modelli, di esempi che operino da mezzo di trasporto.

E’ proprio questo che ha generato l’Eroica in me ed in tutte le persone che ne sono rimaste felicemente catturate dal 1997 in poi. Quando pedalo in giro con i miei vestiti di lana e la vecchia bici mi sento dire: “ecco L’Eroica! ecco L’Eroica!”.  

L’effetto è questo: con una sola parola si riescono a far riemerge e trasmettere quei valori solitamente scomodi per una società a trazione “tecno-pigra”, ma indispensabili per recuperare una vita della quale essere orgogliosamente soddisfatti.

Amo il Chianti, sia per appartenenza natale che per il “buono”, scoperto da “adulto andante”, delle persone tenaci per nulla attratte dalle facili conquiste.

Anche il Chianti deve tanto a L’Eroica. Negli anni ha saputo dimostrare che è possibile un modello di vita dove quello che torna indietro è molto di più delle comodità alle quali si decide di rinunciare.

Desidero tanto che il rispetto per questa terra la faccia rimanere così in eterno, o almeno fino a quando ci potrò camminare io sopra, ma consiglio chi rimarrà di continuare con il rispetto del territorio, delle tradizioni e soprattutto il rispetto per gli altri così come viene naturale ad ogni Eroico.

Io sono orgoglioso di far parte di un gruppo di migliaia di Eroici che condividono non solo la passione per la bicicletta ma soprattutto quei valori che per primo Giancarlo ha proposto a tutti di spostare in priorità 1.

W L’Eroica e W il Chianti.

Paolo Rinaldi

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