SAN CASCIANO – E’ un Mauro Tramacere Falco felicemente stanco quello che sentiamo all’indomani della vittoria della sua Sancascianese per 2-1 sullo Spartaco Banti Barberino, nel playout del girone C di Prima categoria.

Una vittoria arrivata in un comunale ribollente di entusiasmo, con memorabile coreografia dei tifosi e sostegno ininterrotto per cento minuti. Per una salvezza sudata, ma meritata, anche a fronte di un girone d’andata quasi da playoff.

Così, a pericolo-Seconda categoria scampato, il tecnico gialloverde fa il bilancio di una stagione pazzesca. E non manca qualche sassolino da togliersi dalle scarpe, in particolare sul mercato in entrata.

Mister, eccoci qua alla fine di una stagione da “montagne russe” con la sua Sancascianese: come la descriverebbe?

“Stagione emozionante e non facile. La definirei una stagione da pazzi”.

Cosa è successo fra il girone di andata e quello di ritorno? Come si è spiegato quelle cinque sconfitte di fila per 1-0?

“Semplice da spiegare: questa squadra aveva bisogno di fiducia e di certezze, che dovevano arrivare dal mercato. Infatti, mentre gli altri si rinforzavano, noi abbiamo ceduto Morina al Barberino Tavarnelle”.

Quanto è stato difficile mantenere i nervi saldi, vincere sul campo dello Jolo, riuscire comunque ad arrivare a giocarsi lo spareggio playout in casa?

“Ricordo molto bene quel periodo, ho avuto la fortuna di avere la squadra dalla mia parte. Abbiamo parlato e ci siamo detti che bastava solo ricompattarsi, lavorando bene senza pregiudizi”.

Quanto è stato importante, ieri e nel resto della stagione, l’apporto della tifoseria gialloverde?

“Sono stati meravigliosi. Quando tifano per noi, e lo fanno come domenica, sono il dodicesimo uomo. Grandi”.

Come si è trovato con la “filosofia” del percorrere la strada della presenza, in prima squadra, di molti ragazzi che vengono dal settore giovanile?

“Io non ho mai avuto problemi nell’inserire i giovani, e addirittura farli giocare. Ma vanno fatti giocare prima di tutto con “vecchi” forti, di grande esperienza e di valori”.

A stagione chiusa, ci sa già dire se il prossimo anno la ritroveremo a San Casciano?

“Giustamente tutte le squadre si stanno muovendo per il futuro: e fanno bene, la programmazione è importante. San Casciano è una piazza importante, dove si possono fare grandi cose. Io sono ambizioso, e non avrei problemi nel prendere in considerazione la possibilità di rimanere: ma credo che ci sia bisogno di fare due considerazioni. Detto questo, ora me la godo poi… vediamo”.

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