le gradinate vuote durante il derby Poggibonsi-Colligiana

Sulle follie post-scudetto di piazza del Duomo a Milano non vogliamo aggiungere nulla (abbiamo già detto in occasione del derby milanese). Meritano invece due righe le assurdità che si respirano ogni domenica sui campi dilettantistici.

Fino a giugno le partite di Serie D ed Eccellenza si dovranno giocare a porte chiuse.

L’assurdo è che, a fronte dell’impossibilità di far entrare qualche decina o centinaia di persone distanziate anche in un impianto da migliaia di posti, c’è sempre una quantità di tifosi che si arrangia come può per far sentire il proprio sostegno alla squadra (arrrampicati sui muri di recinzione, oltre le reti, perfino sugli alberi).

Creando così di fatto assembramenti ingiustificati e più pericolosi di quelli che si vorrebbe scongiurare con le porte chiuse.

Non sarebbe proprio possibile far entrare un numero contingentato di persone, con distanziamento, mascherine e controlli all’ingresso? Come adesso si sta cercando di fare per musei e cinema? Tanto più che siamo evidentemente all’aperto.

Esempio plastico di questa assurdità è quanto visto a Poggibonsi ieri. Le immense gradinate dello “Stefano Lotti” deserte, come da regolamento. La gestione impeccabile dentro lo stadio, grazie all’organizzazione della società.

E un bel po’ di tifosi fuori dalle reti di recinzione, fuori dalla giurisdizione della società ospitante e gestita alla meno peggio dalle forze dell’ordine.

Risultato di ogni domenica, su ogni campo? Problemi di ordine pubblico, assembramenti, stadi vuoti, nemmeno un euro di biglietti nelle casse della società. Vantaggi? Nessuno per nessuna delle parti in causa.

Soltanto la mancanza di buonsenso e una bella spennellata di ipocrisia.

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